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PRESENTATO IL LIBRO SU DOMENICO VARCA

Presentato a Cosenza, nel salone degli stemmi della Provincia, davanti ad un pubblico attento ed interessato,  il volume “Il capoMastro artista Domenico Varca, scalpellino del XX secolo”, curato dall’architetto Pasquale Lopetrone (Mariano Spina Editore). A parlarne Mariuccia de Vincenti, giornalista e addetto stampa della Provincia, la quale ha tracciato la storia di questo personaggio che ha prestato la propria opera nel restauro di diversi edifici sacri della Calabria (da Altomonte a Gerace, da Cosenza a San Giovanni in Fiore, da Dipignano a Belvedere Marittimo, da Cariati a Bisignano), contribuendo con le sue capacità artistiche al recupero di importanto monumenti architettonici calabresi. Quindi il curatore dell’opera, arch. Lopetrone, che si è soffermato maggiormente sulla vicenda umana e professionale di Domenico Varca “eccellente scalpellino, artigiano, capomastro, ma soprattutto artista che ha saputo avvicinarsi e impossessarsi (malgrado autodidatta)  all’arte dei lapicidi e dei magistri fabbricae medievali, carpendone i segreti fino al punto di  riuscire a replicarne le opere monumentali”. Poi la parola è passata al soprintendente ai beni architettonici e pasesaggistici per le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone, Giuseppe Stolfi, che è entrato nel vivo dell’attività dello scalpellino Domenico Varca, che ha lavorato per oltre un trentennio su progetti di recupero redatti dalla Soprindendenza ma eseguiti da imprese private che si sono tutte avvalse della professionalità dello scalpellino sangiovannese. Un ricordo dell’uomo impegnato politicamente all’interno del Partito comunista del suo paese, è stato tracciato dal presidente della Provincia, on. Mario Oliverio: ” Domenico Varca, antifascistra e anticlericale – ha detto l’on. Oliverio – aveva alle spalle una storia caratterizzata da lotte importanti per il lavoro ed il riscatto dalla miseria di un popolo (quello sangiovannese!) oppresso dagli agrari e dai latifondisti non disposti a cedere un pezzo di terra sul quale coltivare un pugno di granno e quattro patate”. Il volume patrocinato dal Ministero per i beni e le attività culturali, contiene interessanti contributi, a cominciare da quello  di Pasquale Lopetrone,  Giuseppe Stolfi e Mario Oliverio, per finire,  a quelli di Costantino Belluscio, Giovanni Lento, Edoardo Bruno, Giovanni Oliverio e del figlio Giovanni Varca, che ha tracciato un racconto biografico del padre. Alla presentazione del libro hanno assistito alcuni amministratori dei comuni dove Varca è stato impegnato con il suo lavoro.