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A COSENZA UN INTERESSANTE INCONTRO SU SAN TOMMASO D’AQUINO

PER RIAFFERMARE L’INCONTRO TRA FEDE E RAGIONE

di Francesco Capocasale

Ho partecipato, e ho seguito con attenzione, la conferenza di padre Gaetano Cangiaro, tenuta nella Chiesa di Santa Croce delle Suore Domenicane nel centro storico cosentino, sul tema: “San Tommaso predicatore dell’Eucarestia”; un tema complesso e affascinante; la relazione è stata puntuale e precisa, così come è stata esauriente sul pensiero più complessivo di San Tommaso sia per gli aspetti teologici che filosofici. È stato sottolineato da padre Cangiaro che, San Tommaso fu un “grande dottore di cattedra” ma fu anche un “grande predicatore dal pulpito quasi riattualizzando  il pensiero di  San Domenico la “predicazione come contemplazione ad alta voce”. I temi spiegati sotto questo profilo, in sintesi, sono stati i seguenti il CREDO – come scientia credendorum, il PADRE NOSTRO come scientia sperandorum e il DECALOGO come scientia agendorum” San Tommaso d’Aquino che San Paolo VI definì come “apostolo della verità” è con il suo itinerario spirituale-filosofico e teologico il maggiore rappresentante della “filosofia dell’essere“ e non del “semplice apparire“. San Tommaso merita ampiamente, in questo 750 anniversario della sua morte, questa ritrovata attenzione e considerazione attraverso le iniziative che si stanno svolgendo, ripensando al suo pensiero teologico-filosofico ed etico; In modo particolare nel nostro contesto odierno, per indirizzare, soprattutto i giovani, verso la ricerca della Verità. Nell’incontro cosentino è stato evidenziato che il pensiero di San Tommaso è attualissimo di fronte alle sfide dell’oggi, anche per quanto riguarda “la finalità della politica per il bene comune in vista di una vita ben condivisa”. Nel triennio – compreso tra il 2023 anniversario della sua canonizzazione il 2024 per i 750 anni della sua morte e il 2025 per gli 800 anni della sua nascita, si sono svolte e si  svolgeranno una serie di iniziative di alto valore per meglio evidenziare alcuni principi fondamentali del suo pensiero: studio e contemplazione come elementi raccordati tra loro e non separati, unione e convergenza tra intelligenza, saggezza e amore per evitare che possa avverarsi quanto scritto da San Tommaso poco prima della morte ”tutto quello che ho scritto ormai non mi sembra che paglia”. È più vera che mai l’espressione usata da papa Francesco che “San Tommaso dotato da Dio dello spirito di intelligenza fu capace di indagare e capire, spiegare i divini misteri, attraverso la ragione, contemplandoli con fede adulta”. Nel corso dell’incontro  svoltosi presso la Chiesa delle Domenicane, nel dibattito seguito alla relazione di padre Cangiaro, si è anche parlato del “Calavrese abate Gioacchino di spirito profetico dotato”,  accanto ad ulteriori riflessioni attinenti il pensiero di San Tommaso riguardante l’esistenza di Dio. Ho ripensato – a questo proposito- a quanto scriveva Padre Turoldo “il nostro DIO non ha nulla a che fare con l’atto -puro di Aristotele, il nostro Dio  è un DIO appassionato è lo stesso essere per l’uomo, un DIO che si farà Uomo , per salvare ciò che si era perduto o smarito, appunto l’uomo”. Come ha ricordato  Papa Francesco occorre, in definitiva,  considerare  che “i beni spirituali precedono quelli materiali e che “il bene comune della società precede quello degli individui”. Nella riscoperta di San Tommaso, teologo insigne e raffinato filosofo, possiamo ritrovare, come ci ricorda ancora il Papa: “il valore della sapienza del cuore, riunendo i termini della contemplazione e dell’azione; quasi quanto racconta il Vangelo di Luca citando Marta e Maria; azione, ma anche ascolto, approfondimento, ricerca, analisi per ridiventare artigiani di pace e di speranza”. In questa fase storica, caratterizzata, purtroppo da conflitti, emergenze sociali, notevoli criticità sul piano della pace mondiale seriamente minacciata e sul piano della solidarietà e della sussidiarietà completamente ignorate e disattese  se non addirittura calpestate,  riprendere il pensiero spirituale-teologico e filosofico di San Tommaso contribuisce a ipotizzare un percorso di rinascita morale e culturale ben oltre i confini della religione e della fede per una nuova dimensione umana. Oltre le 85 opere scritte da San Tommaso , è quanto mai opportuno , riprendere il pensiero teologico /filosofico di San Tommaso, “il più dotto tra i Santi e il più  Santo tra i dotti, per  rivivere, intensamente la consapevolezza che non c’è ” contraddizione tra Ragione e Rivelazione”, anzi c’è “profonda armonia tra Fede e ragione”. San Tommaso d ‘Aquino resta, parafrasando Papa Francesco, una Luce  per la Chiesa che va studiato ancora oggi, se non soprattutto nel contesto odierno “senza riduzioni intellettualistiche”. Così come rimane più che attuale e  coerente quanto affermato da Papa Giovanni XXII nel 1323- relativamente  alle critiche formulate per la dichiarazione di Santità: “preposizioni teologiche scrisse, tanti miracoli fece”.  Pio V definì nel 1567 San Tommaso il dottore angelico, nella realtà attuale, solo attraverso un recupero convinto dell’alto valore dell’insegnamento di San Tommaso, possiamo tutti noi  comprendere meglio anche  l’Enciclica di San Giovanni Paolo II, la “Fides et ratio”,  per  capire l’attualità  che viviamo nella consapevolezza che la fede e la ragione sono effettivamente come” le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità”.