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LA MIGLIORE PATATA E’ QUELLA DI MONTAGNA

Secondo gli esperti le patate più buone sono quelle di montagna perché nascono su un terreno asciutto e sabbioso, in quanto l’acqua non ristagna nel sottosuolo, come si verifica, invece, nei terreni di pianura, ma filtra velocemente ammorbidendo la terra. Ne consegue che su tutto l’altopiano silano si produce un tipo di patata “speciale”, degna dell’indicazione geografica protetta (Ipg), concessa però dall’Unione Europea soltanto un anno fa. Le patate, che si producono in Sila, sono di tre specie: quella conosciuta come “pasta gialla”, che presenta una concentrazione maggiore di amido ed un minore contenuto di liquidi, in poche parole, si presenta farinosa e asciutta ed è ideale per purè e gnocchi, mentre quella cosiddetta rossa, dal colore della buccia, essendo molto ricca di zuccheri, è adatta soprattutto per essere fritta. Infine c’è la patata “viola”, una varietà autoctona che, è ricercata per il sapore e per il valore nutrizionale. Questo tipo di patata va mangiata arrostita possibilmente con tutta la buccia. Insomma se proprio c’è la possibilità di consumare una “Signora patata” bisogna sceglierla tra quelle coltivate in montagna, possibilmente in Sila, perché hanno un’ottima resa, uno squisito sapore e conservano integre le sostanze nutritive costituite da vitamine, potassio e minerali. In Sila, da qualche anno, un gruppo di coltivatori intelligenti e preparati si è dedicato alla pataticoltura, ottenendo eccellenti risultati che hanno fatto guadagnare a questo tubero d’origine americana, riconoscimenti finora insperabili. Alludiamo a Tarasi che, nella sua tenuta di Torre Garga, riesce a coltivare una quantità di patate che commercializza nei maggiori mercati italiani, mentre un prodotto da nicchia, lo lavorano a Cagno i coltivatori Guzzo e Loria; a Serrisi i fratelli Arcuri e alla Marinella sull’Arvo, Olivito. Invece, sul versante di Camigliatello, ci sono Scrivano, Paese, Felicetti, Carli, Granieri e Tornello. Infine a Bocca di Piazza sono rinomate le patate dell’Azienda Vizza. Occhio dunque alla provenienza. Se vengono dalla Sila sono veramente “speciali”.

MATTEO BASILE