Sono in molti a sostenere che si tratta di una vera e propria “guerra dei nervi” quella messa in atto, da personaggi sconosciuti ai danni del sindaco di San Giovanni in Fiore, Antonio Barile, che nei giorni scorsi ha registrato un ennesimo episodio di una gravità inaudita con lo svitamento dei bulloni delle ruote anteriori della macchina in uso alla moglie. Dopo l’incontro con i giornalisti dell’altra sera, durante la quale il primo cittadino, ha fatto il punto di queste continue intimidazioni (la terza nel giro di qualche mese), la risposta è stata il taglio di sei piante di abeti nella zona verde dell’anfiteatro dell’Ariella a ridosso dell’abbazia e le scritte oltraggiose tracciate sulle mura ben visibili contro il sindaco, poste in tre posti diversi del paese. “Amarezza e incrudulità per questa serie di episodi che stanno segnando fortemente la mia serenità – ha detto il sindaco – ma che tuttavia non mi faranno indretregiare di un solo passo nell’attività amministrativo avviata”. Il sindaco faceva notare ai giornalisti che su consiglio anche di amici ha ridotto le uscite serali e la partecipazione a manifestazioni che non siano prettamente istituzionali. Intanto dopo l’episodio del taglio degli alberi e delle scritte apparse in paese, il sindaco di San Giovanni in Fiore, è stato ricevuto dal Prefetto di Cosenza ed è stato anche sentito dal Procuratore della Repubblica. Dal canto suo la Rete dell’Antimafia, istituzionale e civile, ha chiesto al Ministro degli interni l’assegnazione della scorta per il sindaco Antonio Barile.