Archive for ottobre, 2012

RINVENUTI DUE SCHELETRI UMANI NELLE VICINAZE DELLA CHIESA MADRE

Nel corso di una campagna di scavi tendente a creare opera di drenaggio intorno alla Chiesa matrice la cui struttura, voluta dall’abate commendatario Salvatore Rota risale al 1527, sono stati rinvenuti due scheletri umani posizionati in modo supino ad una profondità di 60-80 cm dall’attuale livello strada, in corrispondenza della navata di sinistra che dà su via Florens. La “scoperta” è avvenuta intorno alle 10,30 del 2 0ttobre dal progettista, arch. Nicola De Luca, presente il direttore operativo, ing. Teresa Lopez e il responsabile unico del procedimento, geom. Antonio Guarascio, i quali hanno provveduto ad informare immediatamente la Soprintendenza alle antichità della Calabria, che ha inviato sul posto l’archeologo Amedeo Brusco, raggiunto successivamente dal responsabile dell’area archeologica jonico-silana, Domenico Marino. La prima ipotesi è che i due scheletri appartenessero a dignitari della Chiesa locale che solitamente venivano seppelliti proprio sotto il pavimento della Chiesa madre, ipotesi avallata da analogo rinvenimento avvenuto sul finire degli anni ’50 del secolo scorso, quando è stato rifatto il pavimento della chiesa suddetta e sono affiorati ben tredici scheletri umani poi raccolti e trasferiti presso l’ossario del locale cimitero. Tuttavia oltre agli scheletri umani son ben visibili manufatti di altre epoche e una sorta di acquedotto che a memoria d’uomo s’identifica come l’acquedotto badiale che attraversava il centro del paese per finire nei pressi della storica abbazia Florense, che proprio all’altezza della “porta piccola” della Chiesa madre causa tuttora infiltrazioni d’acqua che danneggiano il sacro tempio. Nel corso di un’improvvisata conferenza stampa il dott. Marino ha sostenuto che: “I due scheletri possono risalire intorno al 1600-1700. Ma prima di dare risposte affrettate, – ha detto – è bene aspettare gli esiti necroscopici. L’unica cosa certa, è che entrambi gli scheletri presentano ossature maschili. Fino a tutta la metà del 1800 – ha ricordato Marino – le tumulazioni avvenivano nelle chiese o intorno ad esse, e poiché, questi resti sono stati rinvenuti accanto alla Chiesa Matrice si può affermare che appartengano a personalità del luogo. Sul posto si è anche portato il sindaco Antonio Barile, il quale ha tenuto a sottolineare che l’Amministrazione comunale è particolarmente sensibile al recupero e alla salvaguardia dei beni storici della città, “per cui seguiamo con interesse – ha detto il primo cittadino – l’evolversi di tutta l’azione di restauro che abbiamo voluto e sollecitato presso gli organi regionali”.