di Rosa Scarpino
Il ciborio bronzeo, commissionato dal sindaco di Cervicati (l’antica Kerbicatoy) Massimiliano Barci e dalla Curia Vescovile di San Marco Scalea – vescovo protempore Leonardo Bonanno -, ha richiesto una lunga ricerca e una successiva elaborazione iconografica incentrata su antichi temi dell’arte Paleocristiana e sulle simbologie tratte dalla Divina Commedia e dal Liber Figurarum del <<…calavrese abate Giovacchino di spirito profetico dotato >> ( Paradiso XII, 139 – 41). Su progetto di Eduardo Bruno (con modello ligneo realizzato da Roberto Mollo) sono state scolpite dallo stesso scultore le formelle con le figure simboliche e tutta la decorazione plastica, realizzando successivamente la fusione bronzea a cera persa. Il ciborio ha un’altezza complessiva di cm 150 e un peso di Kg 220; ha richiesto per il suo completamento circa tre anni di lavoro. Il tabernacolo-ciborio ha la forma simbolica di un tempietto classico di forma ottagonale articolato su tre registri essenziali, profuso di misteriose simbologie gioachimite, dantesche e veterotestamentarie. Registro centrale (Domus Dei Interior): qui sono plasmate le otto formelle incassate tra le colonnine di stile composito, con la classica figurazione plastica della deposizione della Vergine Maria, di San Giovanni evangelista, di San Nicola, San Rocco, il Sacro Pellicano e il Cervo che si abbevera alla Sacra fonte. Lo sportello del Sacro tempio con due pavoni e altri motivi del repertorio iconografico Paleocristiano: uva, spighe di grano e la Sacra Stola sono completate dai cerchi trinitari tratti dal Libro delle Figure di Gioacchino da Fiore, centro supremo di convergenza e prototipo trascendente di tutta la storia umana, divisa – secondo la nota concezione gioachimita – in tre tempi o stati: l’età del Padre, l’età del Figlio e l’età dello Spirito Santo, ovvero la Terza Età della storia umana. Sul registro centrale è impostata la cupola emisferica (Domus Dei Superior), la quale è completata da una lanterna a colonnine binate ed è sormontata da una sfera con Croce latina, chiaro riferimento alla michelangiolesca cupola della Basilica vaticana. Il terzo registro o stato (Domus Dei Inferior) è composto da un basamento a sezione tronco piramidale rovesciato, con otto lati sui quali sono scolpite altrettante cariatidi a “grottesca”, che idealmente e fisicamente sorreggono il tempietto. Sulle otto facce del tronco di piramide sono collocati una “catena” di festoni entro i quali sono scolpiti gli stemmi araldici del Comune di Cervicati, del vescovo Leonardo Bonanno e delle Stato Vaticano, con le rispettive epigrafi: “Anno fidei MMXII – Benedicto XVI Summo Pontifex – Leonardo Bonnano Episcopus – Antonio Fasano paroco – Hoc ciborium Perfectum est – Massimiliano Barci Praefecto cooperante – Eduardus Bruno sculpsit “.