Il sindaco di San Giovanni in Fiore, Giuseppe Belcastro, ha ritirato in data odierna le dimissioni presentate venti giorni fa al presidente del Consiglio, Lacava e per conoscenza al segretario comunale, Maria Rita Greco. Nella lettera é scritto che “Nel periodo di riflessione fin quì trascorso ho ricevuto dai cittadini centinaia di attestazioni di stima ed inviti a proseguire l’attività amministrativa ed ho interloquito con le forze politiche che hanno sostenuto il mio programma di governo. Un sano confronto ed una dialettica corretta – prosegue il primo cittadino – hanno determinato in me la volontà di continuare un lavoro impegnativo e difficile per mantenere fede al mandato affidatomi dai cittadini. Con immutato senso di responsabilità e di rispetto del ruolo e dell’incarico, pertanto, ritiro, con effetto immediato, le mie dimissioni, nella consapevolezza che San Giovanni in Fiore meriti che si lavori per il bene comune”. Fin quì la lettera del sindaco Belcastro. Le altre notizie riguardanti la crisi comunale confermano, invece, che ci sarà a breve, un rimpasto in giunta sollecitato da un gruppo di cinque consiglieri che ha ottenuto l’avallo del segretario provinciale del Partito Democratico, Luigi Guglielmelli. Di conseguenza dovrebbero uscire dalla Giunta gli attuali assessori Gerardo Longo e Biagio Oliverio (che ha governato appena un mese) per fare posto a due nuovi assessori Leonardo Straface e Domenico Lacava (che lascerebbe la presidenza del Consiglio a Saverio Audia). Una decisione parecchio discutibile da parte di quella fetta di elettorato che ha contribuito in modo preponderante alla vittoria del centrosinistra alle elezioni del 31 maggio 2015. Ricordiamo, per i distratti, che Giuseppe Belcastro, grazie ad una coalizione forte, formata da cinque liste, ha ottenuto una elezione plebiscitaria di 9.657 voti, pari al 92,34% dei suffragi. Consenso mai così alto in un paese da sempre comunista. Nel corso della legislatura la coalizione ha perduto l’appoggio di Rinascita Democratica (consigliere eletto Angelo Gentile) e dell’ Unione di Centro (Consigliere eletto Giuseppe Simone Bitonti) che, dopo alcuni mesi, si sono collocati all’opposizione. Nel nuovo esecutivo, comunque, rimarrebbe fuori la lista Avantitutta (che ha espresso ben tre consiglieri comunali: Maria Caterina Pupo, Giovanni Gentile e Francesco Fragale). La domanda che si fanno in molti. Gli assessori in uscita lo hanno fatto per libera scelta? Per incapacità? Oppure per demeriti? La verità é che il segretario provinciale dei Pd, Guglielmelli ha imposto un rimpasto che certamente non era nei “patti” al momento del varo della Giunta Belcastro. Ancora una volta in questo paese prevalgono logiche politiche inspiegabili. Per questo alla fine l’elettorato oscilla da destra a sinistra, esattamente come le vele di una barca alla deriva.