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L’ATTUALITA’ DEL PENSIERO DI DOSSETTI

di Francesco Capocasale

L’incontro organizzato dall’Associazione Dossetti di Cosenza, svoltosi presso la Biblioteca “Stefano Rodotà” del Liceo Telesio, è stata una significativa occasione di riflessione sul pensiero di Giuseppe Dossetti.  La relazione sul tema: “La Politica e la Profezia nell’esperienza di Dossetti” è stata tenuta dal Prof. Giorgio Marcello dell’UniCal che, nel prossimo mese di dicembre, proseguirà ed analizzerà  il ruolo di Dossetti nel Concilio Vaticano II. E’ indubbio che Dossetti, come sottolineò il Cardinale Martini anni addietro, è stato  un  “Profeta del nostro tempo”, avendo la straordinaria capacità di associare la  profezia religiosa all’impegno politico, pur in un brevissimo periodo, circa sette anni, dal 1945 al 1952 quando Dossetti si ritirò dalla scena politica  con le dimissioni da deputato; rimane emblematico, in termini di attualità, a questo riguardo, quanto affermò  Dossetti nel suo, forse, più importante discorso alla Costituente, nella votazione dell’articolo 7 e relativo ai  Patti Lateranensi,  il 21 marzo 1947, “il secolo futuro sarà il secolo in cui la Chiesa non si accorderà con i Principi o i Parlamenti, ma si accorderà con le grandi masse popolari”, quasi un’anticipazione di quanto accaduto poi con Giovanni Paolo II ed oggi con Papa Francesco. In quegli anni, particolarmente importanti, sia pure difficili, soprattutto, nella parte iniziale, dalla Consulta alla Costituente, Dossetti si impegnò nella formulazione e nella stesura della nostra Carta Costituzionale, vista non in termini di separazione /divisione ma come punto d’incontro e di aggregazione tra i diversi orientamenti politici e culturali dell’epoca, per ricostruire il paese intorno alla comune consapevolezza del valore delle ritrovate Libertà Democratiche. In quel periodo che portò, pur in una stagione di “forte conflittualità politica”, al cd “Miracolo Laico” della Costituzione Repubblicana, prevalsero le ragioni di un’ampia e costruttiva collaborazione. Dossetti, con il suo contributo, a volte determinante e significativo, riuscì a proporre “l’anteriorità  della Persona rispetto allo Stato insieme al concetto della centralità dei Diritti soggettivi”, considerati elementi fondamentali anche della struttura socio/economica della nostra Costituzione. Sempre in quel periodo, oltre “l’evento epocale” dell’approvazione della Carta Costituzionale, Dossetti si impegnò, in maniera concreta, per altri provvedimenti rilevanti, quali ad esempio la riforma tributaria, la riforma agraria e l’istituzione della Cassa per il Mezzogiorno, pensata dal Prof. Pasquale Saraceno, un protagonista del Codice di Camaldoli, per ridurre il divario infrastrutturale tra il Sud e il Settentrione. Il seminario dell’Associazione Dossetti riattiva,  sul piano religioso essenzialmente ma anche sotto il profilo culturale, una riflessione ancora attuale e che proseguirà con la già programmata iniziativa di dicembre, per una “Chiesa che deve sempre prestare attenzione alla sua duplice funzione: l’annuncio della Buona Novella e dell’Evangelizzazione  unitamente all’animazione cristiana delle realtà temporali”; è questa, scriveva Dossetti, nella Sentinella- quanto resta della notte ?, “la via diurna e non notturna verso la costruzione della città dell’uomo”. Pur nel contesto storico, quale quello odierno, notevolmente diverso per molteplici ragioni da quello in cui operò Dossetti, rimane ancora valida la sua indicazione per concorrere a riscrivere, quella che Papa Francesco, definisce la “grammatica della convivenza”, “senza ma, forse  e però “fondata sulla solidarietà e sull’inclusione, per perseguire il “sogno di una comunità politica sostanzialmente e non solo formalmente rinnovata”.