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IL CAPPELLO CHE DISTINGUEVA GLI UOMINI

Articolo di Francesco Mazzei

Sul cappello si è scritto tanto, lo hanno onorato delle loro attenzioni scrittori, poeti, registi famosi che ne hanno esaltato l’uso. Anche a San Giovanni in Fiore il cappello ha una sua storia ed ha accompagnato diverse generazioni, tranne queste ultime, che quasi hanno rinunciato a coprirsi la testa, salvo che per l’inverno con copricapo dai modelli più vari e fantasiosi. L’epoca del cappello classico e dunque quasi tramontata, è portato ormai solo da qualche anziano, ma non possiamo dimenticare il tempo in cui il copricapo nel nostro paese la faceva da padrone, coprendo indistintamente il capo dei sangiovannesi e addirittura guardando il cappello in testa ad una persona si poteva stabilire il ceto sociale di appartenenza se era ricco oppure povero. Il contadino indossava ad esempio la “talianella”, un finto feltro scadente e di semplice fattura quasi sempre di colore nero. I signori, i nobili ed i professionisti portavano invece, cappelli più fini, di pregiata confezione e per quanto riguarda i colori, sceglievano il grigio o il marrone. L’alta borghesia naturalmente indossava il cappello di prestigio e mai che non fosse il “Borsalino”, marca che voleva significare “cappello per definizione”. Il cappello è stato un indice della nostra storia paesana, ma nel mondo dei copricapi, una vera e propria rivoluzione è avvenuta con l’introduzione del “berretto a coppola”, chi li vendeva era chiamato “coppularu”. Mentre in altri paesi imperversava il berretto nero a significare “mafia” o “coppole storte” portate da individui poco raccomandabili, da noi si diceva “un perdere a cuoppula n’tra a fulla”, un modo di dire ai conoscenti di stare attenti e quindi non farsi sorprendere. Nel dopoguerra invece quando tornavano nella nostra cittadina gli emigrati d’America si vedevano, tra lo stupore di tutti, grandi cappellacci quasi sempre di colore bianco sbiadito con una bardatura marrone alla cowboy. Insomma possiamo senz’altro affermare che il cappello è stato un capo di vestiario che sicuramente ha rappresentato meglio di qualsiasi altro prodotto di abbigliamento, stati sociali ed epoche nella nostra San Giovanni in Fiore.