Nessun segnale di apparentamento fra i due candidati a sindaco che domenica 4 e lunedì 5 ottobre torneranno all’urne per un posto di primo cittadino di una comunità afflitta da problemi endemici quali la sanità, l’emigrazione, la mancanza di lavoro per i giovani, ma soprattutto l’ospedale ridotto ad un ambulatorio medico che, ogni giorno che passa, si impoverisce sempre di più di figure professionali come medici, infermieri e tecnici di laboratorio che vanno in quiescenza. I due candidati: Rosaria Succurro e Antonio Barile che al primo turno elettorale hanno ottenuto consensi rispettivamente del 34,23% (Succurro) e del 12,19% (Barile) dovranno ora farsi votare da un elettorato che al primo turno ha votato diversamente e che numericamente è più consistente di quello riportato da entrambi gli attuali candidati messi insieme. A parte questa considerazione, nulla di preoccupante. In fase di ballottaggio è sufficiente un voto in più sul diretto concorrente per ottenere la elezione a sindaco di questa cittadina, che i colleghi giornalisti si affannano a definire “la capitale della Sila” o “La città di Gioacchino” e che però perde ogni giorno abitanti giovani che emigrano in cerca di lavoro nell’Italia del Nord, dove poi finiscono col mettere famiglia. In mancanza di un accordo di “parentela” con le altre liste da parte dei due candidati che andranno al ballottaggio vi proponiamo due possibili scenari per la formazione del nuovo Consiglio comunale che potrebbero essere quelli riportati nello schema a fianco, in caso di vittoria dell’una o dell’altro concorrente. A tutti i cittadini, avente diritto al voto, diciamo, comunque, di andare a votare per confermare che la Democrazia è un bene inestimabile, che non può essere vanificato.