Rabbia e sconforto da parte dei cittadini di San Giovanni in Fiore e di Caccuri nell’apprendere che il presidente della Regione Calabria, Sperlì ha provveduto a prorogare ulteriormente, con propria ordinanza, l’uso della discarica del Vetrano che, da oggi insieme a quella di Lamezia Terme, sono destinate a diventare il mondezzaio della Calabria anche d’estate. Nell’ordinanza n° 24 del 12 aprile, infatti, si ribadisce che “le discariche pubbliche sono messe a disposizione di tutti gli Ato e la Regione Calabria disporrà i flussi in modo da garantire equità di accesso al trattamento dei rifiuti urbani e da ricomporre eventuali squilibri territoriali, dovuti proprio alla carenza di siti di smaltimento. Nel testo si evidenzia, inoltre, che si terrà conto anche del principio di prossimità. Nel frattempo, gli Ato dovranno procedere al più presto con la scelta dei siti e la realizzazione delle discariche di servizio, per assicurare l’uscita definitiva dall’emergenza in cui versa la regione”. La storia della discarica del Vetrano è lunga e travagliata. Avrebbe dovuto essere un ripiego, per giunta operato durante la fase di bonifica, per far fronte ad una emergenza che non doveva andare oltre il 20 novembre 2020, in base ad un accordo “imposto” ai sindaci di San Giovanni e Caccuri. Poi una successiva proroga fissava al 24 gennaio 2021 e dal giorno successivo la chiusura della discarica e la ripresa dei lavori di bonifica, nel frattempo interrotti. Ieri il presidente Sperlì con una ulteriore ordinanza (la citata ordinanza n° 24) ha aperto il Vetrano a tutta la Calabria, anche d’estate. Mentre non meno di 30 camion cassonati attraversano ogni giorno la frazione Palla-Palla per andare a sversare le porcherie di tutta la Regione al Vetrano.