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POTREBBE ESSERE L’INIZIO DI UNA CORAGGIOSA CAMPAGNA DI SALVAGUARDIA DI UNA UNA ZONA RICCA DI INTERESSI STORICI E GEOLOGICI

«Con un’ordinanza sindacale, chiudiamo per controlli e manutenzione la strada che porta alla discarica di Vetrano, ogni giorno percorsa dai Tir che scaricano il compost ottenuto dai rifiuti organici conferiti agli impianti dell’Ato di Cosenza». Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Comune proprietario della discarica in questione. «Come noto, da settimane il Comune di San Giovanni in Fiore ha trovato con la Regione Calabria un’intesa – spiega la sindaca Succurro – per la chiusura programmata, entro due anni, del sito di Vetrano. L’accordo prevede una compensazione tra l’ammontare delle royalties che il Comune di San Giovanni in Fiore non ha mai ottenuto per l’utilizzo continuativo dell’impianto e gli importi che negli anni il Comune non ha corrisposto alla Regione per lo smaltimento dei rifiuti. Inoltre, l’accordo contempla il pagamento di ristori, da parte dell’Ato di Cosenza al Comune di San Giovanni in Fiore, per l’utilizzo dell’impianto di Vetrano fino alla sua dismissione definitiva attraverso il completamento di tutti gli interventi necessari, posto che una discarica non si può chiudere con un semplice giro di chiave, come invece qualcuno continua a sostenere». «Restiamo in attesa – conclude la sindaca Succurro – che si formalizzi il pagamento dei riferiti ristori a favore del Comune di San Giovanni in Fiore e nel frattempo provvediamo alla verifica puntuale delle condizioni della strada di accesso alla discarica di Vetrano». Fin qui il comunicato del Comune, ma le aspettative della gran parte delle popolazioni di Caccuri e San Giovanni in Fiore vanno oltre. Ci si attende la chiusura definitiva della discarica che sta diventando la pattumiera di tutta la Calabria. Bisogna trovare il coraggio di rinunciare alle royalties e ai ristori vari e bonificare al più presto una zona di carattere storico e geologico per via degli insediamenti basiliani del monastero dei Tre Fanciulli e la presenza dei monoliti dell’Acquafredda, due motivi abbastanza validi, perché anche la Sovrintendenza alle Belle Arti della Calabria faccia la sua parte ponendo il veto a scempi storici che offendono una zona ricca di interessi artistici e geologici.