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PER NON DIMENTICARE SUOR ELEONORA FANIZZI

Un esempio di carità nella città di Fiore

Suor Eleonora Fanizzi per il bene che ha profuso, in sessant’anni di fecondo apostolato presso l’Ospizio “San Vincenzo de Paoli”, di San Giovanni in Fiore in favore dei più deboli del Paese, quei vecchietti soli ed abbandonati, non può essere dimenticata dalla popolazione sangiovannese. Quindi ha fatto bene l’Amministrazione Comunale e la Chiesa locale a dedicare una giornata di ricordi nella Chiesa Madre del paese dove sono intervenuti anche il vescovo di San Marco Argentano-Scalea, mons. Leonardo Bonanno e l’assessore comunale alla cultura, Patrizia Carbone, per dare maggiore lustro a questa donna, esempio di carità cristiana nella città di Fiore. Suor Eleonora era giunta a San Giovanni in Fiore nell’immediato dopoguerra assegnata al convento delle suore d’Ivrea per occuparsi dei bambini dell’asilo e delle ragazze che si accingevano ad apprendere un mestiere di sarta o di ricamatrice. Ma ben presto suor Eleonora si occupò della sua vocazione più “intima” cioè quella di occuparsi dei più poveri del paese. E l’occasione non tardò ad arrivare una sera d’inverno del 1946 quando un mendicante venne rinvenuto semi-assiderato dal freddo. Da quel giorno don Umberto Altomare, parroco della Chiesa madre insieme alle Dame di carità pensarono di trovare dei locali dove accogliere quei poveri, affidando a suor Colombina e a suor Eleonora dell’Ordine delle suore dell’Immacolata Concezione il compito di assistere quanti avevano bisogno di un piatto caldo, un vestito consono e un po’ di affetto, sentendosi accolti in una famiglia. Da quel 1946 fino a qualche anno addietro, l’Ospizio San Vincenzo ha accolto centinaia di anziani. Di questa suora indimenticabile, alla quale il nostro giornale ha fatto erigere nel 2015, grazie al contributo dei suoi lettori e alla disponibilità del maestro Franco Bitonti, un monumento a futura memoria delle nuove generazioni, ne hanno parlato D. Battista Cimino, parroco della Chiesa Madre, Patrizia Carbone, assessore alla cultura, il nostro direttore Saverio Basile e, in conclusione il vescovo di San Marco-Scalea, mons. Leonardo Bonanno. Mentre Basile ha evidenziato la vita e l’impegno di suor Eleonora, la nostra piccola madre Teresa di Calcutta, mons. Bonanno ha sviluppato un discorso che ha visto protagonista insieme a suor Eleonora anche il parroco Altomare che in 17 in cui è stato nel nostro paese, prima di essere nominato vescovo ausiliario di Mazzara del Vallo, è andato alla ricerca di quel sostentamento economico e sociale di cui l’istituzione ha avuto bisogno. Un ricordo di suor Eleonora e di mons. Altomare molto seguito dai fedeli presenti in Chiesa Madre.