LA MANIFESTAZIONE E’ STATA PROMOSSA DALLA SCUOLA CON IL PATROCINIO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE.
A TRENTA’ANNI DELLA STRAGE DI CAPACI RICORDATO IL SACRIFICIODI GIOVANNI FALCONE E PAOLO BORSELLINO, VITTIME DELLA MAFIA
«Lavorare insieme per abbattere le mafie, piuttosto che per combatterle. A partire dalle scuole, dobbiamo alimentare il coraggio della libertà e le sinergie positive tra le comunità calabresi. La mia amministrazione sarà sempre in prima linea nella promozione di un pensiero e di una cultura antimafiosa». Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, a conclusione dell’incontro “Trent’anni dalla strage di Capaci: memoria, testimonianza, pedagogia antimafia”, tenuto il 26 maggio nell’aula magna del liceo scientifico cittadino e promosso dal Comune insieme alla stessa scuola. «Abbiamo parlato della strage di Capaci – riassume la sindaca Succurro – e dell’importanza di alimentare l’eredità civile, culturale e morale di chi, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ha dato la vita per il bene comune. Don Giacomo Panizza, che vive sotto la tutela delle forze dell’ordine, ha portato agli studenti delle quinte classi la sua testimonianza di persona e sacerdote che opera nella nostra terra a favore della libertà e contro i condizionamenti criminali. Mi ha poi colpito la maturità dei ragazzi, che ho colto nel loro linguaggio e nelle domande intelligenti e profonde che hanno posto». «Con don Giacomo dico – conclude la sindaca Succurro – che abbiamo bisogno di un’altra narrazione della Calabria, che faccia emergere il bello e il buono della nostra terra, ricca di intelligenze critiche, di coscienze vigili, di talenti autentici; piena di cittadini operosi che non possono essere penalizzati dalla ’ndrangheta, causa di povertà, emigrazione e spopolamento». La manifestazione ha avuto iniizio con l’intervento della dirigente scolastica Angela Audia che ha spiegato ai presenti l’importnza di coinvolgere i giovani nella lotta alle mafie.