A distanza di un mese dal ritorno alla Casa del Padre, in occasione del Trigesimo, ricordo con ammirazione e stima il caro Dr. Renzo Caligiuri, persona perbene, imprenditore serio, capace e diligente. Don Renzo Caligiuri, come da sempre lo chiamavo con affetto e rispetto, ha sempre coltivato sentimenti e valori antichi, ma sempre attuali ed importanti sul piano dei rapporti personali e del vivere civile, anche nella sua attività imprenditoriale coerentemente praticava questi principi. Lo conoscevo da tempo, amicizia nata durante gli anni appassionati dell’impegno politico nel movimento giovanile dc, quando mi capitava di partecipare, come delegato giovanile DC di Cosenza, ai convegni organizzati dalle associazioni agricole come la Coldiretti, Cia e Confagricultura e nei quali , quasi sempre, Renzo Caligiuri era relatore competente ed appassionato per contribuire al rinnovamento del comparto agricolo calabrese, per promuovere innovazione ma nel rispetto delle tradizioni, dell’ambiente e della natura. Aveva una forte inclinazione alla concretezza pur essendo nelle sue visioni lungimirante, fu ad esempio il primo presidente del Distretto agro/alimentare della Piana di Sibari, strumento essenziale nel processo di trasformazione del comparto agricolo del nostro territorio, in questa direzione incoraggiava e promuoveva l’aggregazione e l’unione tra gli operatori per far diventare sempre più competitivo un settore che è e resta determinante ai fini dello sviluppo complessivo del nostro territorio regionale. Renzo Caligiuri fu, certamente, un “uomo del fare” preparato, incisivo e costante nell’impegno imprenditoriale profondamente legato alle comunità locali dove ha operato raggiungendo risultati significativi, ne è esempio, tra tanti altri, l’Azienda Torre di Mezzo che è ormai inserita, a pieno titolo, nel panorama del settore agroalimentare non solo calabrese con una produzione, all’insegna della modernità e nel rispetto delle tradizioni salvaguardando ambiente e natura attraverso produzioni ecocompatibili nella logica dello sviluppo sostenibile. Insieme al fratello Agostino formavano una coppia perfetta ed affiatata, non solo sul piano del forte ed intenso legame fraterno, ma anche sul piano operativo e della promozione di iniziative serie che hanno profondamente inciso, nel corso degli anni ed ancora oggi, nel settore agro/alimentare del nostro territorio in termini di innovazione e di sviluppo, dall’Osas, la cooperativa agricola situata all’uscita di Sibari /Firmo sulla SA /RC all’Apoa Bruzia, sono alcuni degli esempi della laboriosità ed operosità che hanno caratterizzato l’impegno professionale di Renzo Caligiuri che rimane una figura prestigiosa e per i tratti umani indimenticabile. “Don” Renzo Caligiuri, pur provenendo dalla Sila, luogo di origine della famiglia e dove ha anche operato per rilanciare, in una prospettiva nuova il turismo legato alla salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio e delle bellezze naturali, aveva, indubbiamente, una propensione, non solo come vocazione imprenditoriale, verso la Piana di Sibari, il territorio del Pollino e la Piana di Cammarata località di insediamento della Torre di Mezzo; infatti, essendo una “persona all’antica” per “valori e sentimenti” in Sila resistevano radici, origini, affetti ed amicizie ma è nella Sibaritide che si è concretizzata la dimostrazione pratica, per efficienza ed efficacia, della sua capacità imprenditoriale dispiegata con passione, convinzione e costanza. Ci ha lasciato una persona buona e generosa, sempre pronta in termini di vero altruismo che, nel suo impegno imprenditoriale con semplicità, ma con autorevolezza e determinazione, è riuscito a coniugare bene l’aspetto della concretezza con la visione strategica soprattutto in relazione alle potenzialità, in termini di sviluppo, della vasta area del Pollino e della Sibaritide nelle quali ha operato, in maniera encomiabile, nel settore lattiero /caseario, della zootecnia e dell’ortofrutta. Per Renzo Caligiuri vale il pensiero di Benedetto Croce : “la morte ….non può fare altro che così interromperci, come noi non possiamo fare che lasciarsi interrompere, perché in ozio forzato essa non ci può trovare” ma, oltre il pensiero laico di Croce, per Renzo Caligiuri, imprenditore fattivo, e che aveva una forte e intensa inclinazione religiosa e spirituale, vale anche il “principio del compiersi della promessa”, dopo ed oltre la soglia terrena, ci sarà il “ premio della vita eterna”, ovvero, per quanti credono, con Fede non ostentata ma convinta, come Renzo Caligiuri, si verificherà quanto ci ricorda il Vangelo: “Gesù Cristo è la Resurrezione e la Vita”.