L’INCONTRO E’ STATO PROMOSSO DAI LICEI
Ancora una giornata con gli studenti per Carmine Abate, scrittore ed appassionato fabulatore di storie ambientate nella sua Calabria. Questa volta si è voluto incontrare, nell’ampio e splendido salone del Polifunzionale, con i liceali del nostro paese, per parlare de “Il cercatore di luce”, il suo ultimo romanzo, edito da Mondadori, in gran parte ambientato nel nostro paese, negli anni Venti del secolo scorso. I liceali sangiovannesi, sotto la guida del prof. Giovanni Iaquinta e con la super visione della dirigente scolastica Angela Audia, hanno approfondito per oltre un mese il libro di Abate, che racconta l’appassionante storia di una famiglia, la cui capostipite: la Moma (che sta per mamma e nonna) è di San Giovanni in Fiore e vi intreccia con maestria la straordinaria avventura esistenziale e artistica di uno dei più grandi pittori italiani: Giovanni Segantini. Stavolta lo scrittore arbereshe si muove con l’autorevolezza di chi li conosce nelle più segrete profondità, in luoghi lontani ma dalla identica, struggente meraviglia: dal Trentino alla Svizzera fino a San Giovanni in Fiore e all’altopiano silano, facendoci rivivere la storia della Moma, una anziana maestra vedova di un ingegnere idraulico venuto a costruire la diga di Nocella, in Sila. La grande storia d’amore e la loro vita, che attraversano anche pagine dolorose della loro storia sangiovannese, come la strage del 2 agosto 1925 vengono raccontate da questa donna sperta, motivata e decisa, che ne fanno una delle più importante protagonista de Il cercatore di luce. Ma gli studenti non si sono accontentati delle sessanta e passa pagine del romanzo dedicate al nostro paese, ma hanno approfondito l’intero lavoro di Abate, continuando ancora a “scavare” nel diverse pagine di questa splendida storia, qualcosa per stimolare il loro approfondimento, nelle decine di domande che hanno rivolto all’autore, tra cui quella che definisce Carmine Abate, lo scrittore dell’Unità d’Italia (Dalla Sila al Trentino) in un momento in cui si torna a discutere di autonomie regionali. Questo nuovo romanzo dello scrittore calabrese, Premio Campiello 2012 non può mancare nelle biblioteche dei sangiovannesi, perché Carmine Abate non è la prima volta che scopre San Giovanni in Fiore. Già nel 2002 scrivendo “Tra due mari” il protagonista di quel romanzo, Giorgio “Andò a cercarsi moglie a San Giovanni in Fiore, noto in tutta la Calabria per la bellezza delle sue donne- Si sposò una ragazza di nome Mariangela, di famiglia povera ma onesta, bella e di sedici anni più giovane di lui”. E vissero felici e contenti.
A moderare l’incontro il giornalista Domenico Marino di “Gazzetta del Sud”, con il contributo musicale de I Kalacunta. L’Amministrazione comunale era rappresentata dall’assessore alla cultura Martino.