E COSI’ L’UNIONE EUROPEA SE NE LAVA LE MANI – DI CONSEGUENZA ORA I PASTORI SI ARMANO PRONTI A SPARARE IN DIFESA DI BOVINI, OVINI E CAPRINI
Ricordate quando negli anni ’70 un censimento meticoloso stabiliva che su tutto l’Appennino non vi fossero più di un centinaio di lupi e che in Sila non superavano la cinquantina di esemplari, tra maschi e femmine? Allora l’Unione Europea preoccupata di una possibile estinzione della specie ne decretava una legge apposita di salvaguardia che per cinquant’anni ha funzionato con il beneplacito degli ambientalisti. Ora sembra che i famelici si siano moltiplicati a dismisura e sono tornati all’attacco dei greggi che pascolano tranquilli sulle nostre montagne. “Il lupo ora è diventato un problema economico per gli allevatori – fanno sapere da Bruxelles – perché non ha mai smesso di essere un predatore”. E così addio protezione. C’è chi lo ammazza senza dare peso alla legge e chi cerca aiuto nelle scartoffie dell’Europa impegnata a stabilire il tipo di legaccio del tappo alle bottiglie di plastica ecc. dando ragione a quanti sostengono che il lupo perde il pelo ma non il vizio.