LA CALABRIA HA VINTO IL “CAMPIELLO”

Oggi è festa grande per la Calabria. Perché uno dei suoi figli migliori: Carmine Abate (nella foto a sinistra con il nostro direttore) ha vinto il prestigioso Premio Campiello con il libro “La collina del vento” (Mondadori editore). A votare per lo scrittore di Carfizzi, è stata una giuria popolare composta da trecento persone che, in maggioranza, ha scelto il romanzo che narra la storia coinvolgente di una famiglia calabrese che nel tempo, resiste a vari sopprusi: del fascismo, della ‘ndrangheta, dei signori delle pale eoliche che vorrebbero deturpare i paesaggi più belli della nostra regione. “Con me – ha detto Carmine Abate intervistato da Bruno Vespa che ha condotto la serata – ha vinto la famiglia Arcuri, protagonista del romanzo. Famiglia eccezionale. Mi piacerebbero che ve ne fossero altre, per dare sparanza al Sud, alla mia terra. Quando scrivo voglio emozionarmi e sorprendermi. Forse i lettori hanno provato le mie stesse sensazioni”. Il Premio Campiello, giunto quest’anno alla 50 edizione, viene assegnato ogni anno a Venezia, per iniziativa degli industriali veneti. Lo scrittore calabrese Carmine Abate è autore di numerosi romanzi, tutti ambientati in Calabria da: “I Germanesi” che narra lo staria dell’emigrazione calabrese in Germania alla “Moto di Scanderbeg” che parla della sua gente  di origine arbesch e poi ancora”Terra di andata”, “Vivere per addizioni e altri viaggi”, “Gli anni veloci”, “Il mosaico del tempo perduto”, “Il muro dei muri”, “Il ballo tondo”, “La festa del ritorno” e per finire “Tra due mari” il libro che parla di San Giovanni in Fiore in due diversi capitoli. In uno in particolare, quando viene evidenziata la bellezza delle nostre donne, che Giorgio, il protagonista del racconto: “Andò a cercarsi moglie in un paese lontano, San Giovanni in Fiore, noto in tutta la Calabria per la belezza delle sue donne. Sposò una ragazza di nome Mariangela, di famiglia povera ma onesta, bella e di sedici anni più giovane di lui…(pag. 110) e più in là … “Lasciano Crotone nel pomeriggio, con un sole accecante di fronte e si fermarono a San Giovanni in Fiore, il paese della madre di Giorgio. Cercarono un ristorante tipico e un posto per dormire. Poi vanno in giro per il paese. Forse su suggerimento di Giorgio, Hans fotografa molte ragazze, spesso a loro insaputa, altre volte sorridenti nell’attesa del clic. Hanno occhi nerissimi e lucenti, capelli lunghi e ondulati, sono proprio belle, si meritano la fama che hanno” (pa. 191). Ieri sera alla”Fenice” di Venezia non c’era solamente la famiglia di Carmine Abate, ma con loro tutti i calabresi riscattati da certi pregiudizi, che fanno piccola l’Italia. Al secondo posto la giuridia ha indicato Francesca Melandri per il romanzo “Più in alto del mare” (Rizzoli editore), al terzo posto Marcello Fois per il libro “Nel tempo di mezzo” (Einaudi editore). Di conseguenza ieri nel capoluogo veneto non ha vinto soltanto Carmine Abate, ma l’intera Calabria che si ritrova interamente ne “La collina del vento”.

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