Carlo B. (il nome è fittizio, naturalmente), è il furbetto di turno, che è riuscito a mettere in atto uno stratagemma che in molti sarebbero stati tentati di attuare dopo aver visto al cinema o in televisione uno dei tanti film di James Bond, il mitico OO7 a servizio di Sua Maestà Britannica il quale riusciva a prendersi gioco degli agenti delle potenze straniere che lo inseguivano, cambiando con un semplice clic elettronico la targa della propria auto che si avvolgeva su se stessa in modo magico, facendo comparire quella falsa. Un fatto simile è realmente accaduto a San Giovanni in Fiore, nel cando mese di agosto 2012. Protagonista un sangiovannese emigrato in Svizzera che ha voluto emulare l’ingegno dell’agente segreto inglese. La sua auto disponeva, infatti, di due targhe di nazionalità italiana: una regolare e l’altra completamente inventata ma perfettamente imitata che usava per non essere beccato da autovelox, telecamere nascoste e limiti di velocità. Solo che gli agenti veri, in questo caso la Guardia di finanza della locale tenenza, si sono insospettiti dall’atteggiamento dell’emigrato, un giorno che lo hanno fermato ad un posto di blocco sulla SS 107, quando aprendo il portabagagli hanno rinvenuto una delle due targhe al momento inutilizzata, che poi era la targa assegnata originariamente alla sua auto. Ora gli investigatori italiani si sono messi in contatto con i colleghi elvetici, per capire se l’ingegnosa situazione studiata da Carlo B. era stata messa in atto anche sul territorio Svizzero, mentre è importante pure contare le inflazioni effettuate sul territorio italiano e chi ha pagato al posto del fantomatico Diabolik nostrano. Insomma la questione non è di facile soluzione. Intanto è partita una denuncia a piede libero, che è finita sul tavolo del procuratore della Repubblica di Cosenza che ha incaricato il pm Antonio Tridico, per venire a capo della faccenda, in stretta collaborazione con le fiamme gialle del grosso centro silano.