ELENA, NEL SUO ANTICO COSTUME ARBERESH

Elena Ferrari, 85 anni appena compiuti, ben messa fisicamente,  è una delle cinque donne di San Giacomo di Cerzeto, che ancora continua ad indossare il costume arberesh ed è fiera di portarlo in giro ovunque vada, pronta a spiegare le origini e la storia che appartengono ad un popolo di emigrati venuti dall’Albania, come ce ne sono tanti ancora oggi in Calabria. Appena la conosci te ne “innamori” subito (attenti a non fare cattivi pensieri, perché Elena ormai è nonna appagata di ben quattro nipotine). La sua loquacità e la sua simpatia di tenere discorso non ti posono lasciare indifferente. Per oltre 27 anni ha fatto la collaboratrice scolastica prima presso le scuole media di Cellara, Figline e Mangone e poi a Cosenza a piazza Cappello, senza mai smettere di indossare il costume delle sue antenate. “Mia madre era di Rovito – precisa – ma quando ha sposato mio padre ed è venuta ad abitare a San Giacomo di Cerzeto la prima cosa che ha fatto è stata quella di indossare il costume di mia nonna, dicendo a tutti: voglio essere una di voi in tutto e per tutto e così da quel giorno è divenuta pure lei arberesh a tutti gli effetti, imparando perfino la lingua”. Alle Terme Luigiane ,dove da alcuni anni Elena, é ormai solita andare a fare le cure termali, la  conoscono tutti, perché nell’attesa del pullman lei immancabilmente seduta in una delle tante panchine davanti allo stabilimento termale, si mette a sferruzzare per confezionare pullover o babbucce per le nipoti che abitano a Nord. “Ho due figli sposati che però abitano una a Milano e l’altro Brescia, ma quando possono vengono a trovarmi, perché anche a loro piace il nostro modo di vivere”.  Intanto Elena, quando ha nostalgia delle  nipotine fa la valigia e sale con il pullman verso il Nord d’Italia, prima da Maria Carmela e poi da Elio (che fa l’insegnante), sempre vestita nel suo fascinoso costume ornato di frange e di pizzi che ne ornano e ne abbelliscono il viso. Appassionata di ballo: le piace ballare la tarantella e la marzucca e quando vengono organizzate in paese manifestazioni folcloristiche lei, immancabilmente, è presente in piazza. Nei dodici giorni che è andata e venuta da Cerzeto a Guardia, ha indossato ogni giorno un vestito diverso: “Questo è quello che ho indossato al battesimo di mia figlia che oggi è mamma anche lei”, ci dice salutandoci, non prima di averci dato appuntamento all’anno prossimo.

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