DIMINUITA LA POPOLAZIONE – CI SALVANO GLI IMMIGRATI

di Saverio Basile

Agli inizi del secolo scorso il Comune di San Giovanni in Fiore era il più popoloso paese della provincia di Cosenza, con un numero di abitanti superiore a Rossano, Castrovillari, Paola e Corigliano.  Poi il grande esodo verso l’Europa, iniziato sul finire degli anni ’50 del secolo scorso, ha portato migliaia di sangiovannesi in Francia, Svizzera, Belgio e Germania, dove nazioni “amiche” offrivano un lavoro per assicurare un avvenire migliore alle famiglie di migliaia di emigrati  meridionali e calabresi. Oggi siamo soltanto uno dei tanti paesi della Calabria, che ha in comune con tanti altri paesi della Regione, il problema del lavoro che continua a non esserci e per il quale si continua, purtroppo, ad emigrare, non più all’estero, ma nel nord d’Italia. Al 31 dicembre 2012 la popolazione stabile di San Giovanni in Fiore, depurata da un censimento minuzioso e severo predisposto dall’Istat, i cui risultati sono stati resi noti solo in questi giorni, registra una presenza di 17.820 abitanti (con una prevalenza di donne che sono 9.171, ovvero 522 più dei maschi). Gli immigrati sono invece 420, ma questo dato è stimato per difetto, non per colpa degli ufficiali di censimento, ma perché molte famiglie di immigrati ospitano parenti o amici non ancora in regola con i permessi di soggiorno regolati da una burocrazia complessa ed a tratti farraginosa. La comunità straniera più numerosa a San Giovanni in Fiore, è quella rumena con 139 componenti, seguita da quella marocchina (115), albanese (67), ucraina (27), cinese (26), polacca (10). In totale sono rappresentate 26 nazioni. Un dato ufficioso, elaborato con l’ausilio della Caritas locale e dei referenti dei diversi gruppi etnici, porta però a considerare che gli immigrati effettivi siano, invece, oltre 900, in prevalenza donne-padanti, ma anche tanti uomini dediti alla pastorizia e ai lavori nei boschi. Chi mai avrebbe potuto pensare che la Città di Gioacchino, paese di emigrati per antonomasia, un giorno avrebbe offerto lavoro a centinaia di immigrati attratti dalla ricchezza del territorio che gli indigeni del luogo, non hanno mai valutato nella debita considerazione? E con questi dati ci dobbiamo accontentare di essere ancora uno dei paesi più popolati della Calabria, una Regione che spera sempre in un governo amico capace di garantire a chi è nato in questa terra di poterci a vivere con dignità e serenità.

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