di Teresa Bitonti
San Giovanni in Fiore è un paese che da sempre ha favorito il sorgere di fermenti culturali che ne hanno proiettato fuori dai confini della Sila le immagini migliori, nonostante la sua “scomoda” posizione di paese interno ed isolato fino agli anni ’70 del secolo scorso. Intanto diciamo che il boom di questa esplosione culturale coincide anche con l’inizio di quell’esodo di migliaia di sangiovannesi partiti per l’Europa, i quali avevano necessità di non recidere i legami con la propria terra. E risale proprio al 1961 la prima uscita a stampa di un giornale che punta a fare da ponte ideale tra gli emigrati e il paese gioco-forza abbandonato. E’ il 2 giugno 1961, quando Saverio Basile, appena ventiduenne “inventa” Il Corriere della Sila” che si stampa a Cosenza (per la mancanza in loco di tipografie) ed è successo scontato. Gli emigrati in America e quelli da poco approdati in Svizzera, Francia e Germania, non si sentono più soli. Possono leggere finalmente le notizie del loro paese, su quelle quattro pagine, stampate a caratteri mobili, che arrivano ogni mese a Baden e Wettingen per diventare oggetto di discussione nelle case, nei migros o nel dopolavoro della fabbrica. Prima del Corriere c’erano stati due tentativi che non sono andati al di là delle dieci uscite: (La Cooperazione, 1911 e ‘U Picune, 1925 due giornali politici appannaggio della classe colta e borghese del tempo). Il Corriere si ferma però il 21 aprile 1966, forse era troppo scivolato in politica. Rinascerà nell’ottobre del 1997 con un intento nobile, quanto foriero di nuove aperture geografiche: traghettare San Giovanni in Fiore nella nuova provincia di Crotone. Da quella data Il nuovo Corriere della Sila non ha perduto un colpo (187 numeri a dodici pagine, in parte a colori). Vola per il mondo in cerca di quei sangiovannesi che si sono fatti ovunque onore, ma non trascura, nello stesso tempo, di dibattere le problematiche che affliggono la cittadina silana: disoccupazione, emigrazione, sanità, scuola, trasporti e rifiuti. Conscio della validità di un’informazione a tempo reale e dei nuovi mezzi di comunicazione non più in regime di monopolio, il giornalista Basile, crea il 21 ottobre 1976 la prima radio libera “Radio SGF 103” che con due edizioni giornaliere entra nelle case dei sangiovannesi e ne detta nuove abitudini, per lo meno per quanto riguarda l’ora della cena. Ma è la televisione, che appaga più tardi, lo spirito di questo personaggio, che pur volendo non ha tempo di fermarsi. Il 13 dicembre 1987 si affaccia, infatti, sul piccolo schermo e annuncia la messa in onda di “Sila TV”: “È il giorno di santa Lucia e noi vogliamo aprire gli occhi a quanti ci seguono” dirà il direttore nel suo primo editoriale. Da quella sera è un susseguirsi di dibattiti, interviste, commenti e notizie che coinvolgono tutta la popolazione che si ritrova protagonista della vita politica, sociale e culturale del paese, in una piazza virtuale che non ha steccati: non c’è un solo sangiovannese che non si sia affacciato almeno una volta sul piccolo schermo gestito tecnicamente da Antonio Oliverio. Altri mezzi di comunicazione che hanno animato la Comunità silana sono stati: “Radio Sila Tre”, “Radio Arancia” e attualmente “PRL” (direttore Pino Belcastro). Per tornare alla carta stampata nel 1991 esce presso la casa editrice Pubblisfera “La città di Gioacchino”, una rivista di non meno di 30 pagine (direttore Franco Laratta) che resiste fino a tutto il 1996 e ancora “Il Cittadino” (direttore Giuseppe Belcastro e da quest’anno Giuseppe Atteritano che ne è stato da sempre l’editore). Poi ancora “La Testata” nel 2000 ( primo direttore Salvatore Audia, poi Leo Morabito e, infine, Barbara Marrella). La pubblicazione espressione del mondo studentesco giovanile chiuderà battenti definitivamente dopo appena due anni, in coincidenza con la partenza degli autori, in prevalenza studenti liceali, verso le diverse sedi universitarie. Quindi è la volta de “La Voce di Fiore”, 2007 (direttore Emiliano Morrone, redattori a tempo pieno Francesco Saverio Alessio e Domenico Barberio), che due anni dopo cessa le pubblicazioni per mancanza di risorse economiche. “Il silenzio ha vinto sulla parola” scriverà poi il suo direttore nell’edizione on-line, tuttora in rete. Ultimo nato sotto il cielo della Sila: “Il Quindicinale”, espressione dell’Associazione culturale Kat Sai, che esce però ogni mese (direttore Antonio Mancina). Allo stato attuale vengono pubblicati a San Giovanni in Fiore, puntualmente tre periodici: Il nuovo Corriere della Sila”, “Il Cittadino” e “Il Quindicinale”, mentre continua a trasmettere i propri programmi sul canale 118 del digitale terrestre “Sila Tv” e su internet ha un proprio spazio “Sila Notizie” . Anche sulle onde radio, no stop, imperversa “Prl” miscelando musica e notizie. Un paese dunque che vede ogni giorno decine di giovani impegnati nel campo dell’informazione a 360 gradi, animando inevitabilmente la vita politica e culturale della comunità in continua crescita.
Da: “Il Calabr0ne” 15/2013