SALVATE IL CENTRO STORICO!

di Saverio Basile

Chi ama ed ha dedicato la sua vita a questo paese, non può certamente accettare quanto succede giornalmente ai danni del patrimonio artistico di San Giovanni in Fiore. E’ facile dire: “Salvaguardiamo il centro storico”; “Difendiamo l’Abbazia”; “Tuteliamo i vecchi impianti” che portavano l’acqua ai monaci o alimentavano i mulini e le filande di un tempo, quando, invece, si consente a chicchessia di fare i “porci comodi” senza che nessuno alzi un dito per dire “Basta!”. Pubblichiamo a corredo di questo servizio due immagini riprese allo stesso luogo, che sono emblematiche del disprezzo che cittadini ed autorità preposte, hanno del patrimonio artistico del paese. Andiamo predicando da una vita che il centro storico va rivalutato, se vogliamo richiamare nel nostro paese quei flussi turistici che vanno sotto nomi diversi: turismo culturale, turismo religioso, turismo scolastico ecc. e poi non solo non è stato fatto nulla per il recupero, ma non viene tuttora fatto nulla per la salvaguardia di quelle strutture che i nostri avi hanno saputo sapientemente conservare e tramandare a noi. Entrambe le immagini, che corredano questo servizio, ci sono state inviate via e-mail e documentano l’inciviltà del nostro popolo. E tutto questo perché allo stato attuale non esiste un’ordinanza, un controllo, una coscienza, che vieti l’abitudine di ammucchiare la spazzatura o scaricare la legna davanti ad una delle più belle chiese del paese (ndr.la Chiesa dell’Annunziata); che vieti l’uso di materiali e arredi non confacenti alle tradizioni edili del luogo (infissi di alluminio anodizzato, tegole di ardesia, lamiere zincate, intonaci dai colori violenti e quant’altro ancora) a pochi metri dall’abbazia gioachimita; divieti che la civiltà impone ma che nessuno rispetta o fa rispettare (a cominciare dagli enti pubblici), perché quei luoghi legati alla nostra storia non venissero violentati quotidianamente (basta pensare alla libertà del traffico veicolare intorno all’Abbazia). Non ci stancheremo mai di ribadire che un’azione di recupero del patrimonio artistico-culturale del nostro paese deve avere il significato di una vera e propria “operazione salvezza” che deve interessare almeno tre nuclei o quartieri cittadini: Timpone-Cona-Calvario, in primis; Monastero-Cortiglio-Coschino e poi Catoja-Maruzza-Scigato. Bisogna, quindi, insistere per la realizzazione di un progetto di riqualificazione completa dell’ambiente, delle abitazioni ubicate nei predetti rioni, puntando soprattutto sul decoro dei servizi, sulle condizioni sociali e sulla conservazione dei beni. Non è consentito più l’utilizzo insensato del cemento armato o del bitume; della demolizione delle gradinate per consentire la circolazione di auto di piccola e media cilindrata; dell’abbattimento di caratteristici mignani o scale esterne delle antiche abitazioni; della rimozione di antichi portali in granito o di vagli e corti, di cui ancora, grazie a Dio, se ne vanta un ricco patrimonio. Non si può certamente affermare che il centro storico di San Giovanni in Fiore abbia beneficiato, dal dopoguerra in poi, di particolare attenzione da parte di chicchessia. Tuttavia ancora siamo in tempo per salvaguardare la storia di questo paese. Non farlo, c’è il rischio di doverne dare conto alle future generazioni!

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