di Saverio Basile
“Sotto il selciato”(Edizione Città del Sole, euro 12), è un libro che ha a che fare con la storia moderna di San Giovanni in Fiore, il paese che in Calabria, ha avvertito più di tutti il dramma della mancanza di terra, come bene per la sopravvivenza della povera gente. Perché terra significava lavoro; perché terra voleva dire pane. Ed agli inizi del secolo scorso centinaia, se non addirittura migliaia di sangiovannesi varcarono l’oceano per andare a “fare i soldi” per poi poter comprare – dai latifondisti del tempo che si erano appropriati, con una semplice “dichiarazione verbale” di terreni un giorno appartenuti alla Chiesa o soggetti agli usi civici – un pezzo di terra da coltivare a grano, a patate a vigneto. Ma “Sotto il selciato” è anche la storia di un periodo buio di malgoverno locale che vedeva tanti “signorotti” pretendere, magari, la moglie giovane del mezzadro affamato, dalle mani incallite, che la sera sprofondava stanco nel letto di fònari approntato vicino al focolare. L’autore, Salvatore Belcastro, un chirurgo ancora attivo nelle sale operatorie, si è lasciato prendere dalla passione di voler riscattare quella gente che domenica 2 agosto 1925, protestava sotto le finestre del Municipio contro le tasse esose, imposte da un commissario prefettizio sui beni di prima necessita come il grano, le galline, le uova e il macinato, “spellando” la povera gente, anziché imporre le tasse sul bestiame e sui terreni che erano in mano ai ricchi i quali potevano pagare senza tanti sacrifici. Ma quello che maggiormente ha colpito l’autore è il sacrificio di quelle quattro donne: Filomena Marra, Barbara Veltri, Marianna Mascaro e Antonia Silletta, trucidate insieme al fabbro Saverio Basile, dal piombo fascista scaricato sulla folla indifesa. (Filomena Marra portava in grenbo un figlio di otto mesi). “Sotto il selciato” è anche la storia di una strage dimenticata (malgrado 6 vittime e 18 feriti) volutamente e scientificamente occultata alla storia, che il regime dell’epoca liquidò con appena dieci righe dell’Agenzia Stefani. A parlarne sulla terrazza di Jure Cafè con l’autore e l’editore, il sindaco Antonio Barile, l’assessore Giovanni Iaquinta, il critico Pino Fabiano e il moderatore Fulvio Mazza. Un appuntamento che ha dato l’occasione ai presenti, di valutare con maggiore cognizione, un evento che ha turbato 88 anni fa la quiete esistenza di un popolo laborioso ma privo di risorse.
Nella foto: L’autore Salvatore Belcastro, l’editore Franco Arcidiaco, il moderatore Fulvio Mazza e il critico Pino Fabiano.