UN’ALTRA CATTEDRALE NEL DESERTO

Il Palasport, costruito con fondi della Provincia su suolo di proprietà del Comune, rischia di diventare l’ennesima cattadrale nel deserto, a causa di un ottusità che caratterizza solitamente quanti non hanno a cuore le sorti del paese, ma si ostinano a dimostrare la propria “grandezza”. Ultimata tre anni fa, questa struttura costata circa 2 miliardi di vecchie lire, non ha ancora ospitato una sola squadra di pallavolo o pallacanestro, quando decine di giovani atleti del luogo sono costretti ad allenarsi e giocare in campi lontani diverse decine di chilometri, pur di prendere parte ai campionati di categorie. A riprova che il “Palasport” della Pirainella sia una “cattedrale nel deserto” è l’interesse che vandali e ladri dimostrano verso la struttura. Nei giorni scorsi, infatti, hanno mandato in frantumi una vetrata e stavano per penerare all’interno dello stabile, se non fossero intervenuti in tempo gli agenti della Sorveglianza, che hanno messo in fuga alcuni giovinastri intenti a portare fuori arredi e utensileria varia. Ma questa del Palasport non è la sola struttura finita male. C’è un camping costruito dalla Comunità montana silana, oltre quindi anni fa, in località “Apostoli” mai entrato in funzione. Ci sono in Sila due dighe quella di Vutturino e quella di Redisole, ultimate vent’anni fa e mai riempite d’acqua. C’é un museo della biodiversità, costato anch’esso un bel pò di soldi dello Stato e mai aperto al pubblico. Anzi a quest’ultima struttura, recentemente è stata murata la porta d’ingresso, per evitare che i ladri rubino arredi e le suppellettili esistenti. Insomma, San Giovanni in Fiore, ha tutti i titoli per essere riconosciuta dall’Unesco “Capitale delle incompiute” , titolo che potrà fregiarsi di mettere nella segnaletica stradale che avvisa i forestieri che “mettono piedi” a San Giovanni in Fiore.

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