TRANSUMANZE SILA FESTIVAL A LORICA

È stato un successo il concerto di Giuliano Palma. Il sound travolgente del cantante milanese ha fatto ballare centinaia di cosentini e turisti accorsi per lo spettacolo promosso dalla Provincia di Cosenza. Suggestiva l’immagine del Lago Arvo pieno di gente sin dal pomeriggio, arrivata per godersi la frescura della Sila e accaparrarsi un posto sotto al palco. La Giuliano Palma Orchestra, reduce dal successo a Zelig, impegnata per 10 puntate nel programma comico più seguito d’Italia come resident band, ha scaldato la serata calabrese ripercorrendo vecchi brani e le cover memorabili di note canzoni italiane rivisitate dall’artista utilizzando diversi generi, dallo ska al rocksteady, dal reggae al soul. “Messico e nuvole”, “Pensiero d’Amore”, “Tutta mia la città”, “Testardo io”, “Per una lira”, “Il cuore è uno zingaro”: sono solo alcune delle canzoni reinterpretate da Palma, tutte caratterizzate da un’estrema contemporaneità, che hanno il pregio di far ballare anche il pubblico meno giovane, che ritrova nelle “nuove” canzoni ricordi ed emozioni di un tempo. Spazio anche al nuovo singolo, il brano “Come Ieri”, nato dalla collaborazione col rapper siciliano Marracash, che anticipa l’uscita del suo nuovo disco “Old Boy” prevista per settembre, rocksteady giamaicano e soul americano. A precedere Giuliano Palma e la sua band sono stati i Villazuk. gruppo cosentino che il presidente Mario Oliverio ha voluto fortemente sul palco, accanto ad artisti di fama nazionale, perché grande sostenitore di tutti i talenti nostrani, ai quali desidera dare il massimo rilievo e possibilità nelle diverse occasioni di promozione del territorio. Domenico Scarcello, Andrea Minervini ed Eugenio Ferraro insieme agli altri amici musicisti del gruppo hanno presentato “Meno Male Robertino”, un disco caleidoscopico, che parla di paure e di sabbie mobili, di liberazioni e desideri da ritrovare. La serata si è svolta nella massima sicurezza, merito della Polizia Provinciale coordinata dall’assessore Pietro Lecce che si è preoccupato personalmente di organizzare la logistica. A Lorica, invece, suggestivo è stato l’incontro tra la “Tarantella calabrese”e “Il flamengo andaluso” con i Duende. Lo spettacolo musicale è stato preceduto da un dibattito sulla commistione tra il flamenco, sotto l’egida dell’Unesco dal 2011, e la tarantella calabrese, incarnata dagli artisti del gruppo che fa capo al cantautore di Rogliano Sandro Sottile, Francesco Altomare, virtuoso delle chitarre e degli strumenti a corda, Mauro Potestio con il suo basso acustico, Manuel Sottile e la battente, Marco Vizza alle percussioni, e Piera Vizza, danzatrice di Cuti. All’incontro ha partecipato Jorge Fernández Bustos, autorevole critico di flamenco, l’antropologo Luigi De Franco, la traduttrice Gilda Rogato, Daniel Cundari scrittore e Pietro Lecce, Assessore al Turismo e allo Spettacolo della Provincia di Cosenza. “La Calabria e l’Andalusia sono mondi che hanno molti aspetti in comune, e che attraverso la danza si esprimono evidenziando peculiarità dell’animo umano che ci fanno sentire più vicini pur appartenendo a latitudini diverse. La Calabria ha avuto nel corso dei secoli la dominazione spagnola che ha lasciato tracce profonde nella nostra cultura e nelle tradizioni, persino nel linguaggio. Calabria e Andalusia unite dalla musica, dal clima e dal calore, elementi unici accomunano i due popoli. Il contatto tra la tarantella e il flamenco è una conseguenza naturale di questo percorso storico che abbiamo voluto promuovere come Provincia di Cosenza”, ha dichiarato l’assessore al turismo e spettacolo della Provincia di Cosenza Pietro Lecce. Lo spettacolo dei “Duende” ha proposto un itinerario musicale attraverso la voce, il ballo e il tocco di tre artisti provenienti dall’Andalusia: Sara La Samarona cantante, Victoria López ballerina e Josele De La Rosa alla chitarra. Proprio quest’ultima ha accompagnato gli uditori in un viaggio sentimentale attraverso i forti colori locali che contraddistinguono due terre intrise di passione e carnalità, la Calabria e l’Andalusia.

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