VERSO LO SVUOTAMENTO DEI LAGHI SILANI

La Società A2A che ha acquistato dall’Enel e gestisce da una decina d’anni, i bacini artificiali della Sila (Arvo, Ampollino e Passante) ha deciso di effettuare opere di restauro e consolidamento delle dighe e degli impianti esistenti. Di conseguenza, già dai prossimi mesi, procederà a svuotare totalmente il lago Arvo e poi man mano gli altri bacini, che dovranno essere bonificati del fango melmoso accumulato nei fondali. Sarà un lavoro abbastanza complicato per via dello smaltimento del fango che non può essere fatto defluire verso il mare ad evitare l’inquinamento dei territori attraversati dal fiume Neto e dello specchio d’acqua antistante la foce del medesimo fiume. La finalità dell’intera operazione è la messa in sicurezza degli impianti, ma anche quella di migliorare e potenziare la produzione di energia idroelettrica, essendo la Società A2A, proprietaria anche delle centrali idroelettriche di Orichella (in provincia di Cosenza), Timpagrande, Calusia (provincia di Crotone) e Albi e Magisano (nella Sila Catanzarese), alimentate dai laghi in discussione. L’ultimo intervento di maquillage risale ala fine degli anni ‘70. Il rischio maggiore, oggi come ieri, riguarda la fauna ittica e l’ambiente, che non potranno non risentire dell’opera di bonifica. La fauna, infatti, non verrà immessa negli altri invasi, ma sarà messa in vendita giorno per giorno a prezzi stracciati. L’altro rischio potrebbe riguardare un intervento della Soprintendenza, che ritiene l’invaso dell’Ampollino ricadente in area di interesse archeologico, avendo rinvenuto in passato, sulla sponda del lago utensili dell’età del ferro. Dopo lo svuotamento dell’Arvo tocca al Savuto e poi man mano agli altri bacini. Sulla decisionedi svuotamento dell’Arvo si registra, intanto, una presa di posizione degli enti locali, di Legambiente e degli operatori turistici di Lorica, che ritengono inopportuno il provvedimento che potrebbe  nuocere all’economia locale già duramente provata dalla stretta economica.

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