L’Amministrazione comunale ha dato il proprio assenso al distretto turistico dell’Altopiano della Sila. Questa l’essenza della nota diffusa dal Municipio, con cui si richiama una delle più recenti delibere dell’esecutivo. “Abbiamo aderito alla costituzione del nuovo soggetto che comprende tutti i comuni che ricadono nel Parco della Sila perché riteniamo un’occasione irripetibile”. Ha detto il sindaco Belcastro. Voluto dal Gruppo azione locale Gal Sila, presieduto da Antonio Candalise, il distretto turistico include al proprio interno beni culturali, ambientali, turistici, ma pure i prodotti tipici dell’agroalimentare e dell’artigianato locale. Inoltre potranno far parte integrante di questo nuovo organismo, istituito com’è noto dal dicastero dei Beni Culturali e Ambientali, anche i privati che vorranno aderirvi. Tra gli scopi più immediati compare la riqualificazione dell’offerta turistica e la creazione di un’area a “burocrazia zero”, per “incoraggiare”, appunto, imprenditori a investire nel settore del turismo. Insomma, un’altra iniziativa per stimolare nuovi investimenti, cui seguirà la conferenza dei servizi da parte della Regione Calabria, a seguito della quale chiedere al ministro Franceschini la definitiva approvazione del nuovo distretto turistico. “Il nuovo distretto, – ha detto il sindaco Pino Belcastro – raffigura una vera e propria svolta nelle politiche del turismo del nostro territorio; una svolta nuova e per certi aspetti epocale. Infatti, ci saranno nuove prospettive per le imprese al fine di avviare una nuova offerta turistica che potrà generare un indotto positivo oltre ad usufruire delle agevolazioni fiscali, determinanti se si vuole rilanciare il turismo sul nostro Altopiano, determinando una burocrazia zero. Un fatto importante, che diventa fondamentale per la nostra economia”. Se a questo si aggiunge che è prossima l’apertura degli impianti sciistici di Lorica e il ripristino della Ferrovia Silana, che vanno ad integrare le offerte già operanti del Centro sci di fondo “Carlomagno” e del Centro canottaggio oltre che ai richiami dei prodotti alimentari e artigianali, si può credere –ha concluso Belcastro – a una nuova stagione nel nostro territorio”. E adesso si auspica che l’Unesco dichiari finalmente la “Sila patrimonio dell’Umanità”.