MIGLIAIA DI PAZIENTI CALABRESI EMIGRANO PER SALUTE

Come volevasi dimostrare. I calabresi foraggiano gli ospedali del Nord, perché da noi la sanità lascia a desiderare dal punto di vista strutturale e professionale. Così sarà sempre più difficile abbattere i costi della sanità regionale e portare a pareggio il vituperato Piano Sanitario Regionale commissariato sin dal 2010. Secondo Il Sole 24 ore un paziente calabrese su sei emigra verso le strutture sanitarie del centro nord per cure e ricoveri, mentre l’ospedale più vicino alla Calabria, per quanto riguarda le problematiche relative ai malati oncologici rimane quello di San Giovanni Rotondo in Puglia, dove un ricoverato su tre proviene dalla nostra regione. Tutto questo pesa sulla spesa sanitaria della Calabria per oltre 300 milioni di euro all’anno. Una cifra sproporzionata, ma i dati sono della massima attendibilità, perché elaborati da uno studio Cergas (Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria Sociale) dell’Università “Bocconi” sui “Flussi della mobilità ospedaliera interregionale”, condotto in collaborazione con l’Osservatorio interregionale per lo sviluppo dei servizi sanitari nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia. Le cause principali del fenomeno migratorio dei calabresi vanno ricercate nella limitata dotazione di posti letto negli ospedali della regione e nell’insufficiente qualità clinico-gestionale. Nello studio la nostra regione presenta aspetti di notevole criticità con riferimento a numerose specialità cliniche, con conseguenti saldi di mobilità passiva tra i più rilevanti del Paese. I ricercatori della “Bocconi” rimarcano ovviamente la differenza tra Nord e Sud, sia per i livelli qualitativi e quantitativi dei servizi (Lea) sia per i livelli di salute. La Calabria poi evidenzia un forte deficit sistemico registrando un distacco di 70 punti Lea rispetto all’Emilia Romagna. Insomma, leggendo quanto riportato da “Il Sole 24 Ore”, lo sconforto assale il più sano dei calabresi. Apprendere, infatti, che si continua ad emigrare in massa per ragioni di salute, perché nella nostra regione manca un polo sanitario di eccellenza, mentre la Regione si carica di ulteriori debiti per sostenere i sistemi sanitari di altre regioni, fa solo rabbia. Per non parlare degli stessi medici, in gran parte di origine calabrese, che sono dovuti emigrare verso il Nord dove si sono affermati affrontando sacrifici inizialmente non facili. Questa è l’amara consolazione per un popolo che è costretto ad emigrare anche per curarsi la salute.

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