GLI INVISIBILI HANNO ORMAI UN NOME!

di Mario Morrone

La montagna ha partorito finalmente il topolino. Il 20 giugno è stata pubblicata all’albo pretorio del Municipio, la tanto attesa graduatoria provvisoria dei disoccupati, meglio conosciuti come gli invisibili, ammessi ad un corso di formazione regionale che li terrà occupati per solo sei mesi, durante i quali percepiranno un assegno mensile di euro 500. Si tratta di una graduatoria comprendente ben 779 nominativi, ma solo i primi 230 di essi avranno accesso al corso. Per i numerosi esclusi, “Dio provveda”, sostengono gli “architetti” di quest’ennesima beffa, giacché tutto è destinato a dissolversi a corso finito. Pensate che gli aspiranti “invisibili” erano qualcosa come 1040 giovani vogliosi di dare un senso al loro futuro: un senso serio, impegnativo e produttivo. “Basta con l’assistenzialismo nel nostro paese, – sostiene B.L. – che ha creato solo squilibri ed ha distrutto l’artigianato e la piccola imprenditoria”. Il corso, finalizzato ad un “Progetto pilota integrativo di sviluppo locale e creazione d’impresa nel comune di San Giovanni in Fiore”, era stato ideato, addirittura a novembre 2016, dall’allora assessore regionale al lavoro, Federica Roccisano e dovrebbe formare (il condizionale è d’obbligo) i partecipanti al corso di qualificazione per poi andare a creare impresa (?). “La lungaggine della pubblicazione della graduatoria – fa notare il sindaco Belcastro – è da imputare a quanti hanno prodotto una documentazione mendace, che ha costretto gli uffici preposti alla compilazione della graduatoria a demandare, per i relativi controlli, tutti gli atti alla Guardia di Finanza e successivamente alla Procura della Repubblica. Ora speriamo che i ricorsi, che certamente seguiranno, saranno contenuti, in modo da poter iniziare il corso a settembre, così come previsto”. Il corso è finanziato dalla Regione Calabria con un budget di 690 mila euro, proveniente dai fondi Pac. Come in tutte le circostanze simili, serpeggia il malcontento, fra gli esclusi e fra quanti, pur se in graduatoria, sono distanti dai fortunati compagni selezionati. Intanto, il Comitato cittadino per il lavoro dignitoso, chiede alla Regione il finanziamento dei progetti di lavoro già predisposti e presentati al governo regionale.

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