I GIOVANI DEMOCRATICI CHIEDONO LA RIPRESA DEL DIALOGO ALL’INTERNO DEL PD

“Non abbiamo voluto alimentare polemiche durante la difficile fase politico amministrativa, ma ci sembra corretto nei confronti della città e dei nostri tesserati, chiarire che le varie discussioni che hanno portato alla soluzione del conflitto interno al Partito Democratico, non ci hanno visto in alcun modo coinvolti e non per nostra volontà”.  È quanto sostengono i Giovani democratici del coordinamento cittadino, intitolato al compianto presidente della Provincia Antonio Acri, prematuramente scomparso otto anni fa. “Ci chiediamo – sottolineano – come possa essere stata democratica una discussione che ha visto esclusi gli esponenti dei Giovani Democratici, scelti per guidare la giovanile (con una base di circa 80 tesserati), nonché membri effettivi del gruppo di segreteria per ben 2 mandati e quindi riconosciuti a tutti gli effetti come dirigenti di partito”. All’amarezza per non essere stati tenuti di conto, i Giovani Democratici sangiovannesi, si domandano: “Ci viene da pensare che si usano due pesi e due misure per valutare i dirigenti? Eppure noi GD siamo stati gli unici a tenere in vita la sezione attraverso le varie iniziative pubbliche, alle quali hanno preso parte esponenti nazionali di spicco del PD, siamo stati anche promotori e parte attiva dell’ultima festa de L’Unità organizzata sul territorio nel 2016 e non ci siamo mai tirati indietro rispetto al confronto e al dialogo, presenziando attivamente a tutte le riunioni in sezione, al contrario di quello che qualcuno ha pensato e/o affermato”. Detto ciò, ora i giovani del PD chiedono fortemente al partito di avviare una discussione vera sul suo futuro, convinti che ora più che mai è necessario mettere da parte personalismi e polemiche, favorendo una fase di ascolto e di apertura anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali che necessitano della presenza di un partito finalmente coeso.

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