ACCORPATI A ROSSANO!

L’atto aziendale dell’Asp di Cosenza a firma del commissario straordinario, dott. Gianfracno Scarpelli, non lascia spazio ad interpretazioni: San Giovanni in Fiore avrà il suo “ospedale di montagna” con soli venti posti di lunga degenza in medicina generale. Tutti i reparti, compreso medicina, saranno unità operative semplici, cioè senza primari. Tra questi anche chirurgia diventa ambulatorio day sugery. Tutto ciò in parole semplici, senza scomodarel’idioma inglese, significa addio alle sale operatorie. Infatti, saranno consentiti solo piccoli interventi che non prevedono il ricovero in reparto che ovviamente non esisterà più. Nell’atto aziendale non sono menzionati né cardiologia né oncologia. Insomma il nostro ospedale viene spogliato di tutto. L’unica cosa che resta al nostro presidio ospedaliero è il decreto del commissario dell’Asp n° 380 del 3 febbraio 2011 che prevede di praticare gli aborti volontari. Il Distretto sanitario, che bene o male ha risposto finora alle esigenze della popolazione, viene accorpato addirittura a Rossano insieme a Cariati, mentre a quest’ultima struttura sono stati demandati i compiti dell’assistenza sanitaria domiciliare anche per  San Giovanni in Fiore. Una decisione senza logica – sostiene Il nuovo Corriere della Sila – nel numero in edicola a partire dal 4 ottobre – che evidenzia che una volta dipendevamo da Rogliano (per Ufficio imposte, Tenenza dei carabinieri e Commissione elettorale) e oggi, invece dipendiamo da Rossano, che però dista dal nostro paese la bellezza di 150 km. Il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, durante i suoi frequenti viaggi nel grosso centro silano, durante la campagna elettorale dell’aprile scorso,  aveva promesso ai sangiovannesi che lo avevano accolto festanti, che il locale ospedale sarebbe stato potenziato. L’atto aziendale a firma di Gianfranco Scarpelli, dice tutt’altro. Gli anziani che la sanno lunga, in fatto di filosofia specciola, sostengono – giustamente – che il nostro paese va arrieti ccu a corchja e ro salatu. E non hanno tutti i torti!

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