IL CORRIERE DELLA SILA, UN PONTE IDEALE CON GLI EMIGRATI SANGIOVANNESI

Ci sono giornali che escono una sola volta, magari in vista di una campagna elettorale e poi basta, altri che escono quando possono (per motivi economici) ed altri ancora che mantengono l’impegno assunto con i propri lettori il giorno in cui pubblicarono il primo numero. In quest’ultima categoria appartiene certamente “Il nuovo Corriere della Sila”, fondato e diretto da Saverio Basile, giornalista di vecchio stampo, che ha voluto dare un sottotitolo alla testata, che nella grafica si dà l’aria di imitare il prestigioso “Corriere della Sera” aggiungendo però in un fondino tricolore “Il giornale dei Sangiovannesi”, pensando a quei tanti concittadini emigrati in terre lontane. Questo giornale di dodici pagine, ben impostato graficamente, grazie anche all’utilizzo del colore e a non meno di cinquanta foto a numero, esce ininterrottamente da 256 mesi e cioè dall’ottobre 1997. Per un giornale locale è un primato di tutto rispetto, specie se rapportato ad un contesto economicamente fragile, come quello di San Giovanni in Fiore, dove gli imprenditori che potrebbero fare pubblicità alle proprie aziende si contano sulle dita di una mano e quindi le sorti di questa pubblicazione sono tutte affidate ai lettori e soprattutto agli abbonati, quei tanti sangiovannesi emigrati nel Nord Italia, in Svizzera o Oltreoceano che costituiscono l’ossatura economica del giornale. “Sin dall’inizio abbiamo voluto costruire un ponte ideale tra i sangiovannesi emigrati e il paese che tanti concittadini hanno dovuto abbandonare per la mancanza di lavoro; – sottolinea il direttore Saverio Basile – e così oggi continuiamo a sopravvivere grazie all’attaccamento di questi nostri affezionati lettori che si sentono legati alla cultura, alle tradizioni, alle storie antiche e a quelle spicciole del nostro paese, che ogni mese caratterizzano la pubblicazione”. Naturalmente Il Corriere è un puntuale contenitore di informazioni degli avvenimenti politici che animano la comunità sangiovannese, ma tiene conto anche dei tanti sangiovannesi di prima, seconda e terza generazione, che si sono affermati altrove nei diversi campi in cui hanno avuto la possibilità di emergere. “Pensiamo, per esempio, a Joe  Manchin III – fa notare Basile – che è stato governatore del West Virginia fino a qualche anno fa e che, tuttora, è senatore americano del Partito Democratico e così anche Ricardo Pignanelli, attuale capo del sindacato metalmeccanici dell’Argentina che ha firmato insieme a Marchionne la convenzione per l’insediamento della Fiat in quello Stato, l’astrofisico Luigi Gallo, figlio di genitori sangiovannesi, che ha guidato il team di scienziati che ha mandato nello spazio “Astro H”, l’osservatorio spaziale, lanciato in orbita il 17 febbraio 2016 per lo studio dei buchi neri;  l’attore Steven Seagal, figlio di Patrizia Bitonti, un infermiera nata nel nostro paese nel 1930 e poi emigrata in Usa e, ancora  Giuseppe Anzini, partito da San Giovanni nel 1962, all’età di 12 anni, è arrivato a dirigere la Sharp canadese e Maria Fiunick  (figlia della sangiovannese Genoveffa Bitonti) che ha fatto parte insieme a suo marito dello staff di Bill Clinton nel corso di due legislature alla Casa Bianca. Ma l’elenco dei sangiovannesi affermati è talmente lungo che non basterebbe l’intera pagina di un giornale.”  Il nuovo Corriere della Sila si è imposto una linea ben precisa, occuparsi delle problematiche che assillano il territorio silano: ambiente, turismo, agricoltura, sanità, lavoro, emigrazione, prospettive di sviluppo varie e poi, ancora, cultura, folclore, politica locale e riscoperta di quei personaggi minori che hanno tanto da insegnare alle nuove generazioni. A margine di questa ricca esperienza giornalistica un incontro fa gongolare di soddisfazione, ancora oggi, il suo direttore, quando racconta la lunga conversazione avvenuta presso l’Old Calabria di Camigliati, nell’ottobre del 2003, con l’allora patron del “Corriere della Sera”, Cesare Romiti, il quale ricevuta una copia de “Il nuovo Corriere della Sila” da parte di Gian Antonio Stella, presente alla discussione, disse “ecco la concorrenza” e si aprì un interrogatorio di primo grado. “Romiti volle sapere da me, – racconta il direttore Basile – la tiratura del giornale, l’area di diffusione, il numero dei giornalisti in organico, l’andamento del bilancio, i programmi di espansione ecc. che mi mandarono in tilt. Tranne poi riprendermi quando orgogliosamente dissi al presidente della RCS Editori che certamente una volta al mese Il Corrierino riusciva a battere Il Corrierone in fatto di vendite, per lo meno a San Giovanni in Fiore e gli proposi scherzosamente un gemellaggio tra le due testate”.

da “Il Crotonese”  edizione 18 gennaio 2018, pag. 23.

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