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Inaugurata il 30 gennaio 1222 da Federico II
di Francesco Capocasale
Si è svolto, presso l’episcopio di Cosenza, l’incontro per illustrare le iniziative programmate dall’Arcidiocesi cosentina per il triennio, 2019/2021, per gli 800 anni della cattedrale di Cosenza. L’incontro, coordinato da don Enzo Gabrieli, direttore di Parola di Vita ha registrato la presenza di mons. Luca Perri, rettore del Duomo di Cosenza e di mons. Salvatore Fuscaldo, direttore del Museo Diocesano. Nel corso dell’incontro, concluso dall’arcivescovo Francesco Nole’, è stato presentato in anteprima il libro curato dall’architetto Caterina Coscarella, ricercatrice presso il politecnico di Torino, dal titolo “Le fabbriche degli arcivescovi di Cosenza”, ovvero un resoconto non “acritico e semplicemente elencativo” degli edifici descritti, ma con un sguardo alla vita religiosa, sociale e civile dei diversi periodi storici interessati. Nella medesima occasione è stato illustrato il logo, predisposto da Roberto De Cicco, dedicato alla celebrazione dell’ottavo centenario della cattedrale cosentina in programma nel 2022. Senza entrare nel merito delle due opere, il libro e il logo, che vanno sicuramente apprezzati entrambi, mi pare opportuno sottolineare quanto dichiarato dall’arcivescovo Nolè e che riguarda le coincidenze tra il francescanesimo e la Cattedrale cosentina. Mons. Nole’, citando un libro recente di un docente dell’Unical, Luca Parisoli dal titolo “Gioacchino da Fiore e il carattere meridiano del movimento francescano in Calabria,” ha evidenziato il valore di un messaggio e di una testimonianza, quelli appunto di san Francesco d’Assisi in direzione della carità. La Cattedrale cosentina venne inaugurata il 30 gennaio del 1222 da Federico II di Svevia, 2 anni prima delle “stigmate “e 4 anni prima della morte del Santo di Assisi, i cui continuatori scelsero, come è stato osservato, il Mezzogiorno e la Calabria come “terra d’elezione”. Ma il concetto da riprendere, oltre le pur suggestive ed affascinanti coincidenze storiche, è quello sottolineato da mons. Nole’ e relativo alla spiritualità francescana orientata “dall’essere e non dall’avere”, nella “rinuncia alla ricchezza” per esperienze condivise alla luce del vangelo. In questo periodo storico, occorre riflettere su quella testimonianza per sviluppare un impegno sostenuto dalle ragioni di “una vita civile comunitaria e sempre più dialogica”, privilegiando l’etica sia individuale che globale per progetti di speranza e di fiducia”. Una comunità non come campo di battaglia tra clan o fazioni contrapposte dove vige il principio del “mors tua vita mea” ma i termini veri ed autentici della solidarietà e del rispetto reciproco. Riscoprire la spiritualità francescana e riflettere sul valore che ha rappresentato e rappresenta, come ci è stato ricordato, è certamente positivo cosi come è importante vivere, come cosentini, questo triennio verso gli 800 anni della nostra cattedrale, per ripensare al valore storico, non solo simbolico, di questa affascinante struttura che è nel cuore della parte antica della nostra città, per promuovere una sempre più intensa opera di riqualificazione del centro storico cosentino. La Cattedrale di Cosenza, inserita ed incastonata nel centro storico, deve essere vista come il punto di riferimento per “favorire e promuovere la creazione di una nuova identità”. È questo un obiettivo da perseguire con tenacia sia pure con le difficoltà che questa azione comporta sia in fase progettuale che esecutiva, utilizzando al meglio, in maniera programmata, sia i fondi nazionali e regionali che europei per recuperare e valorizzare pienamente il nostro patrimonio culturale, religioso ed artistico. Occorre, a questo riguardo, una logica di effettiva collaborazione e coordinamento tra le diverse istituzioni sia pubbliche che religiose e coinvolte in questo progetto finalizzato a salvaguardare la nostra storia e la nostra memoria, tanto per evitare “l’inverno dello spirito”, sia ripensando alla spiritualità francescana e ai suoi valori che ai monumenti che hanno segnato, come la cattedrale cosentina, la storia della nostra città nel corso del suo sviluppo. Davanti alla “porta spalancata del terzo millennio”, come è stato scritto, in termini generali, riscoprire, nel nostro contesto locale, il valore della spiritualità francescana è quanto mai necessario in questo tempo di crisi e di conflitti, per promuovere una prospettiva di rivitalizzazione del cuore antico di Cosenza, per una città sempre più a dimensione della persona e della comunità.