Undici donne calabresi straordinarie da non dimenticare per il loro coraggio, per l’alto senso di altruismo, per l’impegno nel sociale e per l’attaccamento alla famiglia, sono le protagoniste del libro “L’ape furibonda” scritto a sei mani da Claudio Cavaliere, sociologo, Bruno Gemelli giornalista e Romano Pitaro, capo ufficio stampa del Consiglio regionale. Il libro edito da Rubbettino è stato presentato sabato pomeriggio nella Sala “Saverio Marra” del Museo Demologico di San Giovanni in Fiore, per iniziativa della vulcanica Stefania Fratto, event manager culturali. A parlarne, presenti gli autori: Domenico Lacava, presidente del Consiglio comunale; Riccardo Succurro, presidente del Centro internazionale di studi Gioachimiti; Elsa Bonazza, segretaria Cgil per le province di CZ, KR e VV; Maria Caterina Spina, Ilaria Lopez e Angela Bitonti dell’AISM e Giuseppe Giudiceandrea, consigliere regionale e figlio di Rita Pisano, una delle undici protagoniste del libro. Questi i nomi delle donne calabresi straordinarie ricordate nel libro: la contessa Maria Teresa De Filippis, Anna Maria Peduzzi, detta “Marocchino”; Ada Pace, meglio conosciuta “come Sayonara”, tre donne pilota, “corritrici” come si diceva allora, amanti della velocità della vita e della lotta contro gli schemi. Furono protagoniste del “Giro automobilistico delle Calabrie”, un saliscendi tra colline, montagne e pianure che si tenne nel mese di agosto dal 1949 al 1956; Maria Oliverio, detta Ciccilla, la brigantessa di Casole Bruzio che spaventò l’Italia; Giuditta Levato, la giovane donna di Calabricata, che a soli 31 anni perse la vita lottando per un’equa distribuzione delle terre in Calabria; Giuseppina Russo che lasciò la Calabria in cerca di lavoro e divenne partigiana per amore del marito e della libertà; Serafina Battaglia, siciliana, che negli anni ’60 ebbe il coraggio, durante un mega processo a Catanzaro, di testimoniare contro la mafia siciliana, facendo nomi e cognomi e rompendo il muro dell’omertà; Rita Pisano, la sindaca comunista di Pedace dal 1966 al 1984 che ebbe l’onore di essere ritratta da Pablo Picasso; Caterina Tufarelli Palumbo, la prima e più giovane donna sindaco dell’Italia Repubblicana; Rosa Graziano, la coraggiosa donna che, per amore, sfidò la sfortuna e gli errori burocratici italiani, sposando l’ergastolano per sbaglio Salvatore Gallo; Maria Elia De Seta Pignatelli, la colta marchesa che, innamorata della Sila e della Calabria si trasferì nel Gran Bosco d’Italia dando i natali al celebre regista Vittorio De Seta. Il libro vanta la prefazione di Susanna Camusso, segretaria nazionale della CGIL. Il coraggio, la passione e la tenacia di ciascuna di queste undici donne, come l’ape furibonda di Alda Merini dalla quale il libro trae opportunamente il titolo, hanno dato impulso agli autori di scrivere un libro che merita di essere letto. Tra gli intervenuti: Franca Migliarese-Caputi e Franco Merandi che hanno ricordato aneddoti legati al personaggio di Rita Pisano, sindaco di Pedace ma anche protagonista dello sviluppo di Lorica e Saverio Basile che ha evidenziato il ruolo di centinaia di “vedove bianche” vittime di un’emigrazione forzata e non certo democratica che potrebbero essere tenute in considerazione in una eventuale ristampa dell’opera.