GIOACCHINO E’ SCOMODO ANCHE AI POLITICI

Domani pomeriggio il consiglio comunale di San Giovanni in Fiore, convocato d’urgenza dal presidente del consiglio Luigi Astorino, dovrà decidere se, sfrattare o meno, il Centro internazionale di studi gioachimiti dal terzo piano dall’archicenobio florense, dove ha tuttora sede da più di vent’anni e dove nel frattempo è stata creata una delle più prestigiosa biblioteca dotata di testi e codici antichi, legati alla vita e al pensiero del grande abate di “spirito profetico dotato”, frequentata da studiosi di tutto il mondo. I locali, oggetto di una assurda presa di posizione dell’attuale Amministrazione comunale, dovrebbero essere destinati ad un uso diverso da quello tuttora in godimento. Il presidente del Centro studi, Riccardo Succurro, appena avuto sentore del provvedimento, ha cercato un incontro con il sindaco Barile, per discutere alcune problematiche al fine di evitare polemiche nocive all’immagine della città, ma la sua richiesta non ha avuto riscontro. Evidentemente c’é un disegno ben preciso che mira ad eliminare un Centro studi che onora San Giovanni in Fiore e la Calabria e che l’assessore regionale alla cultura, Mario Caligiuri, ritiene “il fiore all’occhiello di tutta la Regione” per la qualità dei servizi che eroga, la serietà nella ricerca e la puntuale pubblicazione di testi ed opere di carattere scientifico edite ogni anno. Una decisione che, se dovessere prendere il verso che sospettiamo, priverebbe la città di un  “pezzo” importante della sua storia. E chiunque se ne dovesse rendere responsabile, ne dovrà certamente rispondere alle generazioni che verranno. I politici durano al massimo qualche legislatura, ma certe decisioni difficilmente si scordano negli anni avvenire. Ci auguriamo che il buon senso prevalga e che il paese tutto non debba, invece, rimproverarsi scelte avventate.

Comments are closed.