I CENTO GIORNI DI RADIO SGF 103

Una delle prime Radio Libere nate in Calabria

I cento giorni di Radio SGF 103

Un successo imprevedibile per quei tempi

di Maria Teresa Guzzo

Era il Luglio del 1976 e con una decisione della Corte Costituzionale venne liberalizzata la trasmissione via etere in ambito locale; prima di allora infatti, si poteva ascoltare solo la radio di Stato, cioè la RAI. Era il 21 ottobre del 1976, quindi giusto il tempo di organizzarsi e San Giovanni in Fiore aveva già la sua prima radio, quando nell’intera Calabria se ne contavano appena una decina. Una cooperativa composta da Antonino Tripodi, presidente, Saverio Basile, Franco Marra, Gerardo Basile, Franco Levato, Francesco M. Perri, faceva nascere Radio SGF103, una radio libera, che prendeva il nome dalle iniziali del nostro paese e dal numero di frequenza sulle quali trasmetteva. Così alle ore 16 di quel fatidico 21 ottobre si mandava in onda già il primo brano, “Penna a Sfera” di Antonello Venditti, un pezzo che tra i versi punzecchiava l’intera stampa, ma nello specifico il giornalista Enzo Caffarelli che aveva attaccato il cantautore su alcune pagine di giornale. Una scelta senz’altro bizzarra e forse un filo ironica, perché la canzone fu la sigla del radiogiornale, che Radio SGF 103 trasmetteva alle 16, con replica alle 18: un radiogiornale instancabile che affrontava le principali notizie e tematiche regionali, ma soprattutto tante notizie locali, introvabili e non trattate frequentemente in quei tempi. A dirigere il radiogiornale è il giornalista Saverio Basile, che tutti i giorni setaccia il paese a piedi, chiede, si informa, si reca al comune, presso le scuole, guarda e studia i manifesti, entra nei quartieri e dialoga con la gente, un lavoro certosino senza mezzi, ne cellulari, ne internet, ne telescriventi dove le notizie corrono in fretta. Un radiogiornale che non si ferma mai, nemmeno la vigilia di Natale, nemmeno il giorno di Capodanno, inesauribile, e che oggi grazie agli “annali” con tutti i testi dattiloscritti che scrupolosamente ha conservato il suo direttore, ci torna utile, per ricavarne uno spaccato di storia di San Giovanni in Fiore. Intanto si può dedurre il fatto che in radio circolassero molte donne, alla faccia di chi ci disegna come un Sud retrogrado, donne che collaboravano soprattutto nella lettura del giornale, la prima fu Finella Loria a seguire tante altre come Maria Francesca Cantisani, Rita De Paola, Rosaria De Paola. A tal proposito Saverio Basile spiega “Davanti la sede di Radio SGF103 che trasmetteva da una casa dei Cappuccini, stazionavano tantissime ragazze, perché la radio appariva loro come una cosa esotica, alcune venivano persino da fuori paese, da Verzino, da Savelli, da Umbriatico. Ad un certo punto ci siamo resi conto che il segnale veniva captato non solo nei posti citati ma riusciva ad incanalarsi non si sa come, fino in Puglia”. Molti pezzi di storia che emergono dal radiogiornale oggi appaiono tragicomici, come quelli che riguardavano la telefonia. Protagonista fu la Sip (oggi Telecom) che diede vita ad una serie di episodi rocamboleschi, come quello dove tardava a venire ad installare gli apparecchi telefonici in casa, però non dimenticava di esporre puntualmente gli ultimi modelli di telefoni nei migliori negozi. In un successivo momento, per sedare i malcontenti, sempre con grande ritardo, sempre la stessa azienda, decide di portare la linea dove non c’era, ma poi trascura pericolosamente di coprire gli scavi, infatti vi si infortuna un’anziana.  L’episodio più buffo e forse nemmeno l’ultimo rimane però quello dove, per un’intera giornata i cittadini hanno udito squillare i telefoni di casa senza sosta e senza un perché, come posseduti.  Altre notizie invece, evidenziano un attivismo molto forte, riunioni quasi ogni sera nelle numerose sezioni di partito e nelle sedi dei sindacati ed azioni sovversive come l’occupazione delle case popolari di Palla Palla supportate dal gruppo anarchici “Misefari”. Sono anni in cui l’industrializzazione sta cavalcando, esplode l’abusivismo edilizio, iniziano a chiudere i battenti le prime scuole di campagna come quella di villaggio Cagno. Ma a proposito di scuole, il 16 dicembre del 1976 il liceo Classico organizzava un concerto di fine anno nella palestra dei Fratelli Bandiera, ad allietare la serata un giovane cantautore, Eugenio Finardi, conosciuto ai molti per un pezzo in voga in quegli anni “Viva la Radio”. Il pezzo tra l’altro a Radio SGF 103 era molto caro perché era la sigla di apertura di una sua trasmissione, “Musica e dediche”, che ebbe un successo strepitoso. I ragazzi mandavano cartoline anche dall’estero per poter far pervenire la dedica musicale alla propria amata, tanto che alla fine dell’anno, quando l’emittente aveva solo pochi mesi, aveva già ricevuto circa 4 mila cartoline e tant’è che edicole e tabacchini cominciarono a vendere le cartoline già intestate con l’indirizzo della radio.  Infine viene da pensare che, alle radio libere forse è caro il numero 100, forse perché trasmettono dopo i 100 MHz, forse perché il numero evoca “I cento Passi” e tutta la storia di Peppino Impastato e di Radio Aut, forse per altri 100 motivi che adesso ci sfuggono, ma la prima radio di San Giovanni in Fiore chiuse dopo 100 giorni, era il 19 febbraio del 1977. I cento giorni in cui un’intera comunità è stata inondata di cultura, notizie e musica, cento giorni importantissimi, perché intanto Radio SGF 103 aveva formato molti giovani che poi diedero vita ad altre radio, perché la sua attrezzatura tecnica servì a fondare altre emittenti e perché  così da allora, grazie alla nascita di quella prima radio,  San Giovanni in Fiore non  ha vissuto nemmeno un solo giorno, senza una sua radio.

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