L’ADDIO DEI VIBONESI AL VESCOVO CORTESE

Una folla mai vista dentro e fuori la cattedrale di Mileto, per salutare per l’ultima volta padre Domenico Tarcisio Cortese, il vescovo emerito di Mileto-Nicotera-Tropea, deceduto – l’altro ieri – nella residenza romana della Fraternità sacerdotale. E nella folla con le autorità politiche, militari e religiose dell’intera provincia di Vibo, c’era il popolo della “sua” diocesi, quella gente umile che il presule conosceva per nome, uno per uno, dandogli una parola di conforto nei momenti difficili, una battuta o un semplice sorriso quando li incontrava per strada e domenica pomeriggio tutta questa gente ne piangeva la dipartita. A celebrare le esequie il metropolita, mons. Vittorio Mondello, arcivescovo di Reggio Calabria e a lato tutti i vescovi di Calabria: il suo successo a Mileto, mons. Luigi Renzo, ma anche il suo concittadino mons. Leonardo Bonanno, vesco di San Marco Argentano-Scalea.  Poi le autorità con in testa il presidente della Provincia di Vibo Valentia, ing. Francesco De Nisi e i sindaci e i gonfaloni di tutti i paesi del vibonese. A rappresentare il paese di nascita il vice sindaco Giovambattista Benincasa con il labaro del Coune di San Giovanni in Fiore. All’omelia il metropolita Mondello ha voluto raccontare della capacità di interloquire di questo confratello che nei momenti più difficili dei lavori della Conferenza episcopale calabrase, riusciva con la sua affabile ironia, a suggerire una soddisfacente soluzione dei problemi sollevati. E sulla stessa lunghezza d’onda anche il ministro provinciale dei frati minori, padre Francesco Lanzillotta,  che ha tracciato un profilo del confratello volato in cielo dopo un ricco periodo di apostalto sulla terra. La salma del vescovo Domenico Tarcisio Cortese, è stata poi sepolta nella splendida navata centrale della Cattadrale di Mileto che egli aveva fatto restaurare nel corso del “governo” di quella diocesi, durato 28 anni.

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