TORNA A SPLENDERE IL PARCO “Lilio” DI SAVELLI

La Regione Calabria stanzia 22 mila euro

Soddisfazione dell’assessore Sandra Savaglio

Il Parco astronomico “Luigi Lilio” di Savelli, in provincia di Crotone, torna a splendere di luce propria, grazie al contributo concesso dalla Regione Calabria che ha stanziato 22mila euro del bilancio regionale 2020 per il miglioramento strutturale e per la gestione. Il contributo, proposto dall’assessore regionale alla Ricerca, Sandra Savaglio, arriva in un momento di grande difficoltà per il Parco, abituato a sostenersi con le visite guidate delle scolaresche che mancano da oltre otto mesi a causa delle restrizioni anti Covid.  Il Parco astronomico, che dal 2016, data della sua apertura, ha accolto circa 100 istituti scolastici ogni anno, dall’infanzia fino alle superiori, compresi gli studenti dell’alternanza scuola-lavoro, nonché da visitatori anche dalla Sicilia e dalla Puglia, offre tante attività didattiche: dal planetario, all’osservazione del sole, costruzione di prototipi di razzi e astronavi, fino ai laboratori di radioastronomie, osservazione del sole e della luna in onde radio soprattutto notturne. Posto sul crinale occidentale di “Pino Grande” a quota 1.170 metri sul livello del mare, in una zona incontaminata della Sila Crotonese, sotto uno dei cieli più bui di tutta Europa. «Sono molto felice – ha dichiarato Sandra Savaglio – di aver contribuito come assessore a riconoscere l’importanza del Parco astronomico “Lilio”. La nota di colore che mi va di aggiungere è che, proprio in questi giorni, grazie al telescopio di Savelli, è stato possibile rilevare per la prima volta un’esplosione avvenuta in una galassia lontanissima, una coincidenza di eventi fortuiti che ci fanno ben sperare per il futuro del Parco». A gestire il Parco astronomico è un’Ati che si è aggiudicata la concessione messa a bando dalla Provincia di Crotone.  Dal punto di vista della ricerca scientifica, il Parco è all’avanguardia, è uno dei Minor planet center e partecipa a varie campagne di studio sugli asteroidi e comete che potrebbero essere pericolosi per la Terra. «La divulgazione e la didattica sono un nostro obiettivo – ha dichiarato Antonino Brosio, direttore scientifico del Parco – ma la ricerca scientifica resta l’attività principale»

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