Milioni di bozzoli svernato nelle cime degli alberi
Le piante maggiormente prese di mira il pinus nigra e pinus sylvestris
di Maria Rosa Schipano
Sono più di quindici anni che la Processionaria del pino (scientificamente nota come thaumetopoea pityocampa), ha preso di mira le pinete della Sila, ma soprattutto quelle poste al di sotto dei 1200 metri di altitudine che vegetano in prossimità delle periferie del nostro centro abitato, senza che nessuno si sia posto il problema come arrestare il diffondersi di questo dannoso insetto, che in fase di sviluppo arrivare a privare la pianta della parte del fogliame, compromettendone il ciclo vitale. Mentre costituisce un serio pericolo per i vari animali, compreso l’uomo, dato che allo stadio larvale questo insetto presenta una peluria che risulta particolarmente urticante e dannosa per la pelle o le parti umide del corpo. E da quindici anni che si parla di una campagna finalizzata a debellare il proliferare di questo insetto che a partire dall’autunno sverna allo stadio di larva all’interno di un nido di seta formando un bozzolo ben visibile, che potrebbe essere asportato e bruciato. Ma le intenzioni si fermano, quando si dovrebbe arrivare all’atto pratico di avviare l’opera di bonifica. Eppure Calabria Verde, la grande azienda, a gestione regionale, preposta alla cura e alla salvaguardia dei boschi, pur disponendo di personale a iosa, non ritiene di avviare un’opera di bonifica in questa direzione. E, intanto, a rischiare seriamente oltre al grande patrimonio boschivo sia pubblico che privato, sono gli animali e le persone fisiche, che si vengono a trovare a contatto con questi fastidiosi insetti annidati nelle piante di pinus nigra e pinus sylvestris dove alloggiano in tutta sicurezza. La zona particolarmente affetta da tale pandemia è quella di Garga dove ogni albero di pino ospita dai quindici ai venti nidi, offrendo uno spettacolo spettrale di una foresta in via di disfacimento totale. Non c’è più tempo da perdere, bisogna subito intervenire!