UN PROVVEDIMENTO ASSURDO. SI “CHIUDE” IL PRONTO SOCCORSO PERCHE’ MANCA L’ANESTESSISTA

INTANTO BISOGNA CHE IL SINDACO PRESENTI UNA DENUNCIA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PER INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO

Un provvedimento che non ha precedenti nella storia della sanità sangiovannese quello di considerare “chiuso” il Pronto soccorso dell’Ospedale cittadino dalle ore 8 alle ore 20 del 17 luglio e dalle ore 8 del 18 e fino alle ore 8 del 19 luglio, per la mancanza di un medico anestesista. “Eventuali urgenze – scrive in un comunicato il referente medico di Presidio, dott. Antonio Nicoletti – dovranno essere differite presso il P.S. di altre strutture ospedaliere”. Un provvedimento allarmante che è passato in silenzio (se si fa eccezione di un sopralluogo del capogruppo consiliare del Pd Domenico Lacava che ha manifestato la propria contrarietà) che dovrebbe porre sul piede di guerra l’intera popolazione sangiovannese e anche quella dei paesi dell’Alto Crotonese che fanno riferimento al nosocomio silano, in materia di sanità. Secondo i benpensanti questo provvedimento potrebbe essere la cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso di un servizio che ormai non è più in grado di dare garanzie alla popolazione di San Giovanni in Fiore. Intanto il sindaco Rosaria Succcurro come primo atto da sottoscrivere quello di una denuncia per interruzione di pubblico servizio, contro i responsabili che avrebbero dovuto garantire, anche in caso di emergenza, la sostituzione della figura dell’anestesista assente. Sulla sanità c’è poco da scherzare o da prendersela comoda. Se l’ospedale esiste è perché lo Stato lo ha reso agibile il 17 agosto 1981 e ora non si può fare indietro, perché non ci sono soldi a sufficienza per garantirne l’esercizio. Sono episodi da Terzo Mondo, che offendono una comunità civile che ha bisogno della sanità, forse anche più del pane.

Comments are closed.