SCRICCHIOLA LA GIUNTA SUCCURRO

SONO DI OGGI LE DIMISSIONI PRESENTATE DALL’ASSESSORE ALLA CULTURA, PATRIZIA CARBONE

Fulmine a ciel sereno, si dice quando si verifica qualcosa non prevista. È quello che registriamo purtroppo oggi, quando il giornale cartaceo è già in stampa. L’assessore con deleghe: Scuola e rapporti con le istituzioni scolastiche, Città a misura di bambino, Cultura, beni e attività culturali, Musei, teatri, biblioteche, Associazionismo culturale, Crescita economica urbana, Commercio, artigianato, Sistema fieristico e mercati, Sviluppo della zona Pip, Randagismo e politiche per la tutela del mondo animale (la sfilza di deleghe non a caso!), dott.ssa Patrizia Carbone ha rassegnato, in data 1 febbraio, le dimissione della Giunta con una lettera diretta alla sindaca Succurro, al presidente del Consiglio comunale, Bitonti e agli altri organismi competenti. La lettera ve la proponiamo, così come è stata protocollata in Municipio, perché spiega dettagliatamente le motivazioni di questa grave decisione. Tenendo conto che l’ex assessore Carbone ha fatto parte di quella squadra attiva che ha portato alla elezione di Rosaria Succurro, che ha avuto la meglio, in fase di ballottaggio, sull’altro candidato a sindaco Antonio Barile, per soli 723 voti di scarto. Eccovi di seguito la lettera indirizzata alla sindaca: “Cara Rosaria, alla luce degli ultimi, recenti sviluppi politico-amministrativi, mi vedo costretta a rassegnare le mie dimissioni irrevocabili dalla carica di assessore, sin qui ricoperta a seguito e per effetto di Tuo decreto del 19.10.2020. In tutto questo tempo, coinciso con il susseguirsi di ondate pandemiche che hanno fiaccato, debilitato ed a lungo sostanzialmente bloccato (per come in parte ancora adesso avviene) le attività economiche e sociali, ho profuso il massimo impegno ed ogni mio sforzo per sostenere il percorso da Te delineato, in veste di Sindaco ed espressione massima della maggioranza politica uscita vincitrice dalla contesa elettorale dell’autunno 2020. Tanto ho fatto, anche alla luce delle centinaia di suffragi ricevuti in qualità di candidata al Consiglio comunale e di prima eletta della lista collegata direttamente alla Tua persona. Con spirito di servizio e grande senso di responsabilità ho risposto all’invito ad entrare a far parte della Giunta, per questo anche rassegnando le dimissioni dall’Assise nell’ottica di quello spirito di massima condivisione ed apertura al contributo di forze sane e della società sangiovannese al progetto di rilancio ritenuto necessario e non più procrastinabile per la nostra comunità. E tanto ho fatto, in tutti questi mesi, sempre rispettando il dettato di scelte collegiali da Te ispirate, quando non anche rese cogenti ed inderogabili. Pure per questo motivo, avendo sempre condiviso il cammino amministrativo, ho accolto con umana amarezza e politica perplessità il contenuto del Tuo ultimo, più recente decreto, datato 20 Gennaio 2022, con il quale hai inteso rimodulare l’assegnazione delle deleghe di Giunta, privandomi di tre importanti deleghe rispetto al cui esercizio, peraltro, in precedenza mai alcuna obiezione di merito era stata sollevata. Per me, di fatto, un fulmine a ciel sereno, per quanto garbatamente annunciatomi prima dell’ufficializzazione della scelta. Cara Rosaria, pur non avendo alle spalle la solida esperienza politica che caratterizza invece la Tua persona, credo che non vi sia chi non veda, in questa decisione, un atto certo legittimo ma – dal mio punto di vista – alquanto discutibile, dal momento che esso si caratterizza come individuazione nella sottoscritta di un capro espiatorio per responsabilità politiche che – se davvero fossero esistenti – sarebbero da ritenersi non esclusive, con ciò portando a ben altro tipo di considerazioni e conclusioni, con un coraggio che – ritengo – è sin qui mancato, con grave pregiudizio per le sorti della città e per il cammino della stessa maggioranza. In coerenza con questa visione delle cose e dei fatti, oltre che con la mia storia personale, non posso pertanto far altro che formalizzare un mio passo indietro, rassegnando – come detto in apertura di questa lettera – le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di assessore, ringraziandoTi per la fiducia accordata alla mia persona. Analogo ringraziamento rivolgo alle forze politiche ed ai gruppi consiliari, anzitutto a quello del quale sono espressione, oltre che agli elettori che hanno riposto in me la loro fiducia ed ai quali, nei prossimi giorni, presenterò una dettagliata relazione delle attività assessorili da me svolte: questo mio gesto è ispirato dalla necessità di tutelare fino in fondo il mandato ricevuto, con l’auspicio che questo mio passo valga anche ad aprire, con la serenità ed al tempo stesso la franchezza di cui c’è bisogno, una discussione ed un dibattito ormai non più rinviabili. Non mancherà, in ciò, da libera cittadina impegnata in politica ed attenta al bene comune, il mio personale contributo. Buon lavoro!”

Fin qui la lettera formale dell’ex assessore alla cultura. Ma in tanti sono convinti che le cose non vadano per il verso giusto all’interno della Giunta, attribuendo alla prima cittadina un accentramento della maggior parte delle deleghe, che finisce con il mortificate gli assessori in carica, che più delle volte apprendono a cose fatte, decisioni e provvedimenti che riguardano l’intera cittadinanza, di cui sono pure loro espressioni elettive. Altra incongruenza riguarda l’affidamento delle sorti del nostro paese ad una schiera di collaboratori esterni, di provenienza cosentina, che fino a tutto ottobre del 2020 non sapevano dove fosse collocato il comune di San Giovanni in Fiore, in quanto i loro interessi si fermavano a Camigliatello Silano. E oggi, invece, costoro deciderebbero le sorti dello sviluppo politico ed economico del grosso centro silano. Al popolo sangiovannese le riflessioni del caso.

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