LADRI IN AZIONE

I RECENTI FURTI CON SCASSO IN ABBAZIA E MUSEO PREOCCUPANO I CITTADINI

Nasce spontanea la domanda. Perché tanto accanimento nel perpetrare una serie di furti in direzione di istituzioni religiose e culturali della nostra città? Non si spiega, infatti, il rischio di finire in galera per dieci-quindici euro prelevate dalle cassette dei candelabri, oppure trenta-quaranta euro che avrebbero potuto trovare nella biglietteria del Museo o qualcosa di analogo presso il Centro studi, dal momento che la rottura della finestra dei cori notturni avrebbe potuto portare i ladri anche in quella sede. Rischiare tanto per niente è soltanto da folli incoscienti. Intanto è altrettanto assurdo che le telecamere installate intorno all’archicenobio florense nel corso di quelle notti insonni (per i ladri!) siano risultate inoperose, cioè spente. Ma quando si chiede l’autorizzazione ad installare una videocamera c’è il preciso impegno di tenerla accesa ed eventualmente mettere a disposizione degli inquirenti le registrazioni effettuate nel corso della notte. Diversamente è obbligatorio, per il responsabile della concessione, informare l’autorità di pubblica sicurezza di un eventuale guasto all’impianto.  L’impianto di ripresa all’interno del chiostro dell’abbazia non ha dato segni di vita, per ben due notti di seguito. C’è da pensare che i ladri fossero a conoscenza di tanto sfascio e così tranquillamente hanno potuto effettuare la scalata dell’edificio, nella prima azione di penetrazione all’interno dell’Abbazia, mentre la sera dopo con altrettanta tracotanza hanno tentato, inutilmente, di forzare la porta d’ingresso del Museo, che disponeva di un portoncino blindato. Che naturalmente ha deluso i soliti ignoti. Nel giro di dieci giorni nel corso di queste notti calde di luglio a San Giovanni in Fiore, i soliti ignoti, hanno dato fuoco a due auto parcheggiate in via Panoramica. Di cui una di proprietà dello studio legale dell’avv. Lacava, ex presidente del Consiglio comunale e attuale capogruppo del Pd in Comune. A seguire hanno tentato un furto nella Chiesa di San Domenico all’Olivaro, poi a notte fonda entrano in Abbazia e il giorno dopo tentano lo scasso della porta d’ingresso al Museo demologico dell’economia, del lavoro e della storia silana. Andando di questo passo bisogna che i cittadini onesti si mettano a fare i guardiani notturni, costituendo una ronda per difendere il patrimonio che appartiene alla città e ai suoi cittadini. In poche parole siamo giunti alla frutta con tanta paura per la sicurezza di ognuno.

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