PER NON TORNARE A MORIRE PER MANCANZA DI ASSISTENZA OSPEDALIERA

I sangiovannesi non si sono fatti pregare  per prendere parte massicciamente alla “Carovana della salute” che stamattina (sabato 14 gennaio), ha marciato verso Cosenza, quasi a passo d’uomo, per manifestare davanti alla Prefettura,   l’importanza di tenere in funzione un presidio ospedaliero, indispensabile per una popolazione di 18 mila abitanti, posta oltre i mille metri di altitudine. E così circa duecento macchine, hanno invaso pacificamente la citta dei Bruzi, per consegnare al prefetto Raffaele Cannizzaro un appello, a firma dei sangiovannesi, da trasmettere con tutta urgenza al Capo dello Stato. Nell’istanza è ribadita la rivendicazione di un’effettiva equità nell’assetto complessivo della sanità calabrese, come peraltro riservato ad altri territori meno problematici del nostro (ad esempio Melito Porto Salvo, Soverato,  Tropea ed altre realtà)  i cui presidii ospedalieri hanno conservato di fatto lo staus di Ospedale generale. Poi hanno sollecitato il commissario straordinario Gianfranco Scarpelli, presente all’incontro in Prefettura, a risolvere le emergenze attuali, quali la sostituzione dei primari di chirurgia e cardiologia, collocati in pensione. “E’ impossibile penalizzare la popolazione di San Giovanni in Fiore che per un qualsiasi piccolo intervento deve mettersi in cammino verso Paola, Cetraro, Rossano o Sibari” – hanno fatto notare i rappresentanti del Comitato “Pubblica…mente per la salute” che in questi ultimi tempi è particolamente impegnato a rivendicare un diritto che altrove è consolidato da anni e che oggi ha organizzato appunto la manifestazione. “Con questa ulteriore iniziativa ( ndr la Carovana della salute) – è stato fatto osservare -  il Comitato intende dare segno della propria determinazione nella difesa dei fondamentali diritti della nostra gente. L’assetto sanitario concepito nell’Atto Aziendale dell’ASP di Cosenza, rappresenta per la parte relativa al nostro territoio, sia per la sanità territoriale che per la sanità ospedaliera, un torto grave ed ingiustificato alla nostra città”. Del Comitato fanno parte le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, le associazioni di categoria e la società civile, che unitariamente rivendicano la salvaguardia dell’Ospedale, come presidio di civiltà, per non tornare a morire sulla strada per mancanza di assistenza ospedaliera, giacché il paese dista oltre sessanta chilometri dal centro attrezzato più vicino.

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