TRA I VINCITORI LA NOSTRA COLLABORATRICE ALESSIA LOPEZ
La sangiovannese Alessia Lopez, segretario del Club per l’UNESCO di San Giovanni in Fiore e autrice di articoli, si è piazzata al secondo posto nella sezione “Racconti brevi” del Concorso letterario “Calabria in versi 2022”, giunto alla sua quarta edizione. Il concorso è stato indetto dall’associazione catanzarese, Calabria Contatto, figlio di una riflessione estiva del vicepresidente, Cesare Dornetti, sulla sua incapacità di esprimere le emozioni suscitate dalla bellezza del golfo di Squillace, decidendo di affidare tale compito a tutti coloro che ne fossero in grado. Il concorso ha avuto da subito successo, includendo dalla terza edizione, oltre alla poesia, anche, la prosa, qualificandosi per numero di partecipanti, oltre cento per entrambe le categorie, come il primo concorso regionale. …perché la Calabria, nel bene e nel male, sa far parlare di sé! “Calabria, natura e paesaggio: sublime bellezza” è stato il tema sul quale si sono sbizzarriti gli autori, dovendo, nello specifico, decantare sia la sua magnificenza e sia le angherie subite – la natura è uno dei caratteri fondamentali della Calabria: boschi, pascoli, montagne innevate, pianure fertili, terre battute dal sole, acque cristalline, frammenti di bellezza che si uniscono in infinite combinazioni, componendo sublimi paesaggi. La natura che plasma, forte prospera: conserva l’anima, i misteri, offre rifugio, dona frutti e sostiene. La natura plasmata, troppo spesso deturpata, sfregiata, violentata: vittima innocente dell’uomo. Natura amata e resistente, fonte di forza e identità, bellezza impetuosa ma fragile: bene prezioso da custodire e difendere -. La Lopez ha deciso di partecipare, dopo aver contratto il Covid, con il racconto “Acherenthia: archeologia interiore”. Il distacco dai luoghi ha alimentato il desiderio di viverli nella narrazione, rifugiandosi in un posto della memoria, Acherenthia, borgo fantasma della nostra Presila, custode di fascino, di mistero e di identità. Il racconto trova linfa in quel quid esistenziale presente in tutti i luoghi della memoria, che si aggiunge alle cose materiali e che lo eleva al di sopra della dimensione spaziale circoscritta. L’elaborato si abbandona a un parallelismo di memorie, dell’uomo e del territorio, e di perdite delle stesse, smascherando i punti di contatto nel percorso dell’oblio, denunciando, come atto di sfregio, la silente condotta psicologica, tipicamente calabrese, della dimenticanza e del progressivo abbandono. L’unico antidoto a questo declino è ravvisato nella forza del ricordo. Il racconto breve è, in genere, uno strumento che permette al lettore di penetrare nell’intimità di chi scrive, è indubbio che l’opera lo sia, ma ad aggiudicarsi la vittoria è stata la scrittrice catanzarese, Maria Teresa Murgida, con “L’occhi da cuntrura”, che ha puntato sulla mentalità retrograda calabrese. Al terzo posto si è classificata l’emiliana, Maria Mancino, con la favola “Il Re di Mirto”, nel quale svela stupor mundi calabrese attraverso gli occhi di un bambino, che, impaziente, attende la libera spensieratezza delle vacanze meridionali. La premiazione è avvenuta giorno 17 agosto, nel suggestivo museo archeologico nazionale di Scolacium a Roccelletta di Borgia, con la declamazione delle poesie a cura degli artisti di Edizione Straordinaria Soc.Coop. – Compagnia del Teatro di Mù e con gli interludi musicali della violinista Annamaria Schipani. I vincitori sono stati premiati con il trofeo, Il canto dei poeti, dello scultore Giuseppe Nisticò, rappresentativo di una pergamena raffigurante una musa, che rievoca, attraverso il pensiero, un canto liberatorio. La forza motrice di questa regione è la cultura, che dalla rete virtuale fa rete a livello territoriale, pesca menti racchiuse nella sfera sentimentale della non rescindibile appartenenza.