E’ FESTA GRANDE PER I LICEALI SANGIOVANNESI

L’INAUGURAZIONE DELL’ANNO SCOLASTICO ALL’INSEGNA DELLA CULTURA

OSPITE D’ONORE LA SCRITTRICE DACIA MARAINI

Parte a vele spiegate il nuovo anno scolastico dei licei di San Giovanni in Fiore, con una cerimonia pubblica presso l’abbazia florense gremita in ogni spazio, con la presenza di studenti, docenti, tutti gli operatori della scuola, nel pieno rispetto del luogo sacro. Con la moderazione del prof. Giovanni Iaquinta, hanno partecipato all’incontro il vice sindaco della città, Daniela Astorino, che ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale; l’abate don Rodolfo Antonio Bruschi, da poco insediato, che ha rimarcato l’esigenza di diffondere nelle nuove generazioni un nuovo rapporto con la fede, con l’esercizio di una vita virtuosa secondo i dettami della Chiesa. Un percorso che deve conoscere la strada della pratica quotidiana, abbandonando i momenti rituali, come possono essere marce e veglie, che pure sono importanti, per intraprendere sentieri di pace, di amore e di solidarietà ogni giorno, concretamente, da uomini in mezzo ad altri uomini. La rivisitazione del capolavoro di Magritte, “L’uomo con la bombetta”, declinato, con una colomba a troneggiare, ad opera degli studenti dell’indirizzo artistico, sembra d’accordo. Forte anche il contributo del presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, Giuseppe Riccardo Succurro, sempre vicino ai fermenti culturali che si muovono in mezzo ai giovani e particolarmente attento al mondo della scuola, in qualità di ex dirigente scolastico. Un richiamo corposo il suo, rivolto a ragazzi attenti, perché si aprano a penetrare i testi gioachimiti, che guardano a costruire un’umanità nuova, più giusta. Se Gioacchino cresce nel mondo come conoscenza dell’opera grazie all’intelligente politica di divulgazione popolare, insieme alla costitutiva essenza di ricerca scientifica, ad opera del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti è perché è un pilastro della civiltà occidentale che può aiutare l’uomo di oggi a orientarsi meglio nel presente, per guardare con più speranza al futuro. A riflettere su “adolescenze. Nuovi giovani da scoprire” la professoressa Angela Costabile, docente di Psicologia dello sviluppo dell’Università della Calabria e delegata del rettore per l’orientamento e il counselling. Una perlustrazione attenta e approfondita, da esperta studiosa e ricercatrice, dell’animo dei ragazzi, della loro reazione psicologica in questi tempi difficili di crisi, di cambiamenti epocali, di emergenze sanitarie pericolose in grado di destabilizzare comportamenti e azioni giovanili. Giovani che hanno bisogno di ritrovarsi, di conoscersi meglio, di reagire, soprattutto. Un appello molto apprezzato, anche per il taglio dialogico, partecipato, che ha prediletto il mutuo scambio di opinioni. Nella stessa direzione il dirigente scolastico dei licei florensi, la dott.ssa Angela Audia, che si è rivolta ai giovani presenti, emozionata e appassionata, come a un corpo rappresentato da una sola famiglia, evidentemente con l’obiettivo di far passare l’idea che lo studio debba essere uno strumento di crescita culturale e di unione, di relazioni e di rafforzamento della personalità. La stessa dirigente ha ringraziato per la partecipazione tutti prima di salutare, ringraziandola, Dacia Maraini, in video collegamento. Una firma illustre quella della scrittrice, che ha reso la giornata memorabile. A partire dal suo libro “La scuola ci salverà”, edito da Solferino, un omaggio da gran letterata al mondo della scuola, con riflessioni aperte a permeare mille questioni. A stimolarla il prof. Giovanni Iaquinta, che ne ha tratteggiato il profilo letterario, partendo dalla distanza di certa critica di inglobarla in una tendenza, in una generazione, perché le opere letterarie non possono essere irretite in questi processi. Soprattutto se tocca l’esperienza di una personalità forte e complessa che ha saputo indagare le tante volute dell’animo femminile, le contraddizioni, arrivando con il testo cult, “La lunga vita di Marianna Ucrìa” a una pregnante partecipazione ideologica in chiave di rivendicazioni femministe. Forte nella sostanza e con gran dolcezza nei modi Dacia Maraini. Stile inconfondibile e bellezza a pelle, nel suo tratteggiare il destino della scuola italiana, troppo spesso forzatamente sottoposta a riforme perniciose per politiche miopi e più attente ai numeri. Più alle formule che all’arte, alla letteratura, alla musica, al cinema, che dovrebbero arricchire l’offerta formativa di tutto l’universo scolastico, se è vero che il nostro Paese è conosciuto nel mondo per questo, come la sua lingua, che ha unito  l’Italia prima che lo diventasse politicamente. Fortissimo il messaggio a chi riveste il ruolo delicato di educatore, di insegnante, che ha assolto rispetto alla temperie di attacchi scatenati verso una categoria considerata con meno importanza che in altre parti d’Europa e del mondo. “Gli insegnanti parlano di futuro. E il futuro e pieno di misteri, a volte bui come le notti senza luna. Ma chi crede nel futuro è capace di attendere che dietro le nuvole torni la luce dell’universo in moto. Un po’ quello ce sta succedendo alla scuola italiana”. E poi un diluvio le domande dei ragazzi. Tanti spunti, interrogativi, particolari sottoposti a un’attenta scrittrice, che ha risposto con grande coinvolgimento intellettuale e sentimentale. Domande non canoniche né confezionate. Libere e dentro la materia, a testimonianza di una lettura del libro riuscita e, ancor di più, di una lettura destinata ad aprirsi a nuove letture, perché l’esercizio della lettura non forzata, libera e suggestiva, ammalia e consegna anche un giovane in formazione all’esercito dei lettori sistematici che, insieme, possono far diventare più bella e preziosa la vita. Ad omaggiare la scrittrice, con due contributi diversi, Maristella e Francesca con un passo tratto da “Lettere a un giovane poeta”, di Rainer Maria Rilke, e una magìa musicale di Martina Fratto, “Alleluja”. Brava e virtuosa, a incorniciare un giorno che i licei di San Giovanni in Fiore, la città di San Giovanni In Fiore non dimenticheranno facilmente, per la fortuna di aver salutato il nuovo anno scolastico con un pilastro della letteratura contemporanea, Dacia Maraini, che ha definito i ragazzi intervenuti “intelligenti e preparati, contrariamente alla narrazione che se ne fa”.

Comments are closed.