DOSSETTI E IL DOSSETTISMO
di Francesco Capocasale
Si svolgerà a Cosenza, presso la Terrazza Pellegrini, venerdì 22 marzo, la presentazione del libro di Luigi Giorgi: “Dossetti – La politica come missione” , presente l’autore e vi parteciperanno l’arcivescovo mons. Checchinato e il sociologo Giorgio Marcello dell’ Unical. L’incontro è promosso dall’Associazione Dossetti di C.S. , organizzato su due giorni con la modalità del seminario per approfondire la testimonianza di Dossetti sia sotto il “profilo profetico” ma anche pragmatico con l’impegno da partigiano nella resistenza, come costituente autorevole e come parlamentare nella prima fase della storia repubblicana. Giuseppe Dossetti fu, infatti, un protagonista insieme a Giorgio La Pira e Aldo Moro e tanti altri, dell’elaborazione della nostra Costituzione che è e rimane il nostro imprescindibile riferimento non solo in termini valoriali. Si realizzò, infatti, con la Costituzione Repubblicana quello che molti storici hanno definito il “miracolo laico” per la stesura di un testo dove prevalsero le motivazioni e le ragioni di un’ampia collaborazione. In questo contesto Dossetti riuscì a proporre, insieme ad altri Costituenti di altissimo livello e di notevole profilo morale ed etico, la c.d “interiorità della persona” rispetto allo Stato, con la centralità dei Diritti soggettivi che caratterizzarono la nostra Costituzione nell’intelaiatura sociale ed economica. E’ quindi da apprezzare e da seguire l’iniziativa promossa dall’Associazione Dossetti, evidenziando, soprattutto in questo attuale periodo nel quale, il provvedimento dell’autonomia differenziata genera notevoli perplessità per quanto concerne il Sud, l’impegno di Dossetti per il Mezzogiorno con la riforma agraria e la legge Vanoni per “la perequazione tributaria”, ed anche per l’ istituzione della Cassa per il Mezzogiorno che, certamente, oltre carenze e deficienze, contribuì a ridurre il divario Nord/Sud. Dal seminario sicuramente, esaminando il testo di Luigi Giorgi, emergeranno ulteriori spunti di riflessione, in relazione alla concezione della politica come missione, ovvero esigenza profonda ma da vivere come concreta testimonianza al servizio della Comunità, quasi riprendendo quanto elaborato da Cronache Sociali che influenzò la cultura non solo politica nell’ Italia della ricostruzione democratica. Con la rivista Cronache Sociali, all’inizio della ricostruzione, Dossetti insieme a La Pira, Lazzati e Moro indicò un percorso, all’insegna del riformismo più aperto e più innovativo del cattolicesimo politico italiano, emblematiche – a questo riguardo – le recensioni pubblicate e dedicate alla rilettura delle “Lettere dal carcere” di Gramsci che aveva definito la nascita del PPI di Don Sturzo “il fatto più importante della storia italiana dopo il Risorgimento”. Dossetti fu definito cattolico integrale ma non integralista, sempre a favore degli ultimi e degli emarginati, degli “scartati” dalla storia come scriverà più tardi Padre Turoldo, animato, con il suo approccio profetico, dalla passione per la pace e la libertà. Anche nella Chiesa, con la partecipazione al Concilio Vaticano Secondo, come assistente del cardinale Lercaro, svolse un significativo ruolo in direzione del rinnovamento ma restando fedele alla Verità Evangelica della giustizia e della solidarietà, in linea con il Pontificato di Papa Giovanni. È opportuno evidenziare sul piano concreto la “forte connotazione programmatica” dell’impegno politico di Dossetti che, con il “Libro Bianco per conoscere Bologna” nel 1956 a Bologna contribuì a delineare da consigliere comunale, lo sviluppo della città soprattutto con la realizzazione di numerosi nuovi alloggi ed introducendo” “l’idea innovativa dei quartieri organici” che si sviluppò successivamente promuovendo un significativo decentramento.
In quel periodo, elezioni amministrative bolognese, si sperimentò quella che gli storici della politica definiscono come la “concordia discorso” ovvero, in maniera sintetica, l’armonia operativa pur nella divergenza di impostazione sul piano prettamente ideologico. In quegli anni dal 1956 in poi, prima del definitivo ritiro dalla politica di Dossetti, si realizzò l’intesa operativa tra il riformismo sociale cattolico e quello laico- socialista e comunista che andò ben oltre le opere pubbliche che pure vennero realizzate, promuovendo la partecipazione dei cittadini avvicinandoli alla vita amministrativa, c’era infatti, un grande rispetto del sindaco comunista Dozza, verso Dossetti che, durante la resistenza al nazi -fascismo, avevano vissuto la medesima esperienza di partigiani. Ha scritto mons. Bregantini, già Vescovo in Calabria a Locri: “oggi occorre, più che nel passato, una rigorosità di coscienza a servizio della Comunità, nella consapevole riscoperta di un’identità cristiana, non astrattamente sociologica ma radicata intorno ad un Principio Superiore, per l’accettazione di una sfida e per far crescere e diffondere il seme della solidarietà”. L’iniziativa promossa dalla Dossetti di Cosenza si inquadra, a mio parere, anche in questa prospettiva, nell’auspicio – certezza che scaturiranno indicazioni per un rinnovato impegno in direzione del perseguimento del bene comune soprattutto in Calabria e nel Mezzogiorno, nella consapevolezza che, come affermava Dossetti, nel ricordo del Prof. Lazzati, dopo oltre 40 anni dal ritiro della politica: “questa è la via, diurna e non notturna, verso la città dell’uomo”. È necessario, pertanto, “senza rimpianti per il giorno precedente, per il giorno prima, rivivere – soprattutto oggi, nell’attualità dell’autonomia differenziata, il senso del “con essere” per impedire una divisone del paese che allontanerebbe ulteriormente il Sud dal Centro/ Nord, aumentando ancor di più le divaricazioni sul piano socio/economico e facendo arretrare le aree meridionali in maniera irrimediabile.