QUEL TRAGICO 30 AGOSTO 1965 VI TROVARONO LA MORTE ANCHE SETTE SANGIOVANNESI
“In questo luogo, il 30 agosto 1965, 88 operai tra cui 56 italiani e 23 svizzeri impegnati nella costruzione della diga dell’impianto idroelettrico del Lago di Mattmark persero la vita travolti da un’enorme valanga che si distaccò dal ghiacciaio dell’Allalin investendo le baracche del cantiere dove erano alloggiati. Fu un’immane tragedia che sconvolse l’Italia e la Svizzera”. Inizia così il messaggio inviato dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, in occasione del 59° anniversario della tragedia, commemorato il 31 agosto scorso nel corso di una cerimonia sul luogo del disastro, alla presenza di autorità e rappresentanti della collettività. A leggere il messaggio del Ministro è stato l’Ambasciatore italiano a Berna, Gian Lorenzo Cornado. In esso, Tajani esprime la sua “più sentita vicinanza ai superstiti e ai familiari delle vittime” e rende “un doveroso omaggio ai nostri connazionali che sono caduti sul lavoro e che sono stati i protagonisti, loro malgrado, di una delle pagine più dolorose della storia della nostra emigrazione. Oggi ci inchiniamo di fronte a questi valorosi italiani provenienti da Belluno, Domodossola, Lecce, San Giovanni in Fiore e Trapani e ci inchiniamo di fronte ai milioni dei nostri concittadini che, come loro, emigrarono in Svizzera nel secolo scorso per dare un futuro migliore alle loro famiglie e che con grandi sacrifici ed ammirevole tenacia hanno fatto della comunità italiana una delle più laboriose, integrate ed affermate del Paese. Una comunità – sottolinea Tajani – che con il suo lavoro ha dato un determinante contributo alla crescita della Svizzera e, con le sue rimesse, a quella dell’Italia”. “La dedizione e il coraggio – si legge ancora nel messaggio – contraddistinguono da sempre i nostri connazionali all’estero che contribuiscono con convinzione al benessere delle comunità in cui risiedono e a quello dell’Italia tenendone alto il nome nel mondo. Colgo questa occasione per rinnovare il riconoscimento del Governo e mio personale per il loro grande impegno e per il loro attaccamento alle radici italiane. Ringrazio il presidente del comitato organizzatore Domenico Mesiano per aver promosso questa manifestazione e i connazionali e le autorità presenti per esservi intervenuti”. “Ai parenti delle vittime vorrei dire solo una cosa: voi non siete soli e non sarete mai soli a pregare per i vostri cari e a perpetuare la loro memoria perché – conclude Tajani – l’Italia vi è vicina, vi è riconoscente e non dimentica”. (aise)