Forse siamo sulla strada giusta: il turismo delle radici potrebbe riportare, anche se per una breve vacanza, quei tanti emigrati sangiovannesi che vivono in Europa e in America e manifestano il desiderio di un breve ritorno in Calabria, per appagare quel senso di nostalgia che puntualmente ne punzecchia lo spirito. Basta predisporre una adeguata accoglienza. È di questi giorni la notizia di due giovani fidanzati, Alessia e Diego, figli di terza generazione di emigrati in Canada che il 12 luglio scorso si sono sposati nell’Abbazia Florense. Il sogno di lei, che ha voluto convolare a nozze nel paese dei nonni, di cui tanto ha sentito parlare sin da ragazza è stato realizzato. Per assistere all’evento non meno di sessanta invitati sorvolando l’oceano sono giunti a San Giovanni in Fiore per una rimpatriata salutare. Viaggiare alla scoperta delle proprie radici e della storia familiare di ognuno, è un’esperienza straordinaria che diventa reale e accessibile spostando l’attenzione su mete meno frequentate, valorizzando le aree meno conosciute, guardando ad un turismo sostenibile ed autentico, legato ai territori e alla natura rurale degli stessi. Ma occorre da subito mettere in atto una strategia che porta al ripristino dei piccoli e medi centri, attraverso un recupero e una riqualificazione dei luoghi. Una speranza che può essere foriera di sviluppo, accoglienza e lavoro per chi ci vive.