Mercoledì 9 maggio, nel salone del Polifunzionale Futurapark, a cura dell’Amministrazione comunale, anche a San Giovanni in Fiore è stata celebrata la “Giornata della memoria” delle vittime del terrorismo e delle stragi. Celebrazione dedicata al ricordo e alla riflessione, ma anche per richiamare l’attenzione e tenere alta la guardia sull’attualità dei pericoli e delle minacce che, come dimostra il tragico attentato alla scuola di Brindisi del 19 maggio scorso, incombono ancora sulla nostra società. Pericoli e minacce che continuano ad essere portati avanti con inaudita ferocia dalle forze eversive e delinquenziali. La manifestazione è stata incentrata sul tema “Aldo Moro. Storia di un grande statista”, a 34 anni dalla sua tragica fine. L’uomo politico e di governo pugliese, infatti, è stato barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio 1978 e il suo corpo fatto trovare lo stesso giorno crivellato di colpi dentro il bagagliaio di un Renault-4 rossa in via Gaetani a Roma. A parlarne sono stati chiamati il direttore de il Quotidiano della Calabria Matteo Cosenza e lo storico Pietro Panzarino, uno dei maggiori studiosi ed esperti del pensiero e delle vicende umane e politiche di Aldo Moro. Il tema trattato, l’autorevolezza dei relatori e una splendida giornata di sole dovevano essere una garanzia per la presenza di un pubblico numeroso. Ma così non è stato. Con solo qualche eccezione, erano completamente assenti [sbagliando!] i consiglieri comunali e i rappresentanti delle forze politiche, sindacali e delle associazioni. A fare da uditorio sono stati gli alunni e le alunne di alcune scolaresche del locale Liceo, guidate dalle docenti Lina e Rosa Talarico, e una scarna rappresentanza della società civile. E’ stata, comunque, una bella dimostrazione della bontà del vecchio adagio: “gli assenti hanno sempre torto!”. Dopo la proiezione del documentario Rai “Aldo Moro. 55 giorni di prigionia”, ha avuto inizio il dibattito, che è stato introdotto dall’assessore alla cultura Giovanni Iaquinta. Hanno portato un saluto non formale il presidente del consiglio comunale Luigi Astorino e il sindaco Antonio Barile. Sono poi seguite le relazioni di Matteo Cosenza e Pietro Panzarino.
Il primo, in un intervento conciso, esaustivo e scorrevole, ha incentrato la sua riflessione sul tema “Il ruolo dei media durante il sequestro che cambiò la storia della Repubblica”, soffermandosi in particolar modo sulle conseguenze e i mutamenti avvenuti nei rapporti tra le forze politiche dopo quel tragico avvenimento. Il secondo ha relazionato su “L’eredità politica di Aldo Moro. Pensiero e azione di un uomo libero”, analizzando lo sviluppo del pensiero e dell’azione politica morotea soprattutto nella vicenda della nascita del primo centrosinistra in Italia con l’entrata nell’area di governo dei socialisti di Pietro Nenni, il ruolo di mediazione e di sapiente ricucitura svolto da Moro per risolvere i contrasti all’interno della Democrazia cristiana, l’impegno messo, soprattutto negli anni prima della sua tragica fine, nel ricercare miglioramenti nei rapporti con il PCI di Enrico Berlinguer e per avere anche in Italia la possibilità di forze alternative di governo. Sono intervenuti in video-conferenza da Roma Luciano D’Andrea, direttore dell’Accademia Studi Storici “A. Moro”, e Mario Caligiuri, assessore regionale alla Pubblica Istruzione. Commovente è stata la lettura da parte dell’attore calabrese Francesco Reda dell’ultima lettera scritta da Moro alla moglie e ai figli dalla prigione brigatista. E’ stata poi letta una lettera di Angela Foglia, figlia di Elio, sindaco della città florense nella seconda metà degli anni ’70, esponente regionale di rilievo della corrente morotea, amico sincero ed affezionato del grande statista, che in occasione delle elezioni politiche della primavera 1972 fece venire a San Giovanni in Fiore.
E a questo proposito è stato scoperto un busto di Moro ordinato dal compianto sindaco nel 1978 al maestro Pasquale Tiano e mai esposto finora. Nelle intenzioni dell’assessore Iaquinta dovrebbe trovare collocazione nella Biblioteca comunale per essere di stimolo ai giovani studiosi a migliorarsi culturalmente e a ricercare sempre l’impegno per la crescita sociale e politica della città.
Nel pomeriggio proiezione del film di Marco Bellocchio “Buongiorno, notte!”